Curcuma: proprietà antinfiammatorie e molto altro

di Cristina Piloto (biologa/nutrizionista)

È noto da tempo che la curcumina, composto presente nella curcuma, popolare spezia indiana, sembra avere proprietà antinfiammatorie, e venga utilizzata come coadiuvante nella terapia di patologie cronico degenerative come l’artrite, ma anche in prevenzione di patologie tumorali e addirittura cardiache.

Una recente ricerca ha dimostrato inoltre che pare limitare l’accumulo di proteine, nelle regioni del cervello associate alla memoria e alle emozioni. Lo ha scoperto uno studio dell’Università della California di Los Angeles, pubblicato sull’American Journal of Geriatric Psychiatry.

Malattie come l’Alzheimer sono state collegate all’accumulo di placche proteiche nel cervello. Si pensa che la curcumina, che dà alla curcuma il suo caratteristico colore giallo, possa migliorare la memoria e aumentare la salute cerebrale grazie alle sue proprietà antinfiammatorie.

I ricercatori hanno analizzato 40 persone di età compresa tra i 50 e i 90 anni d’età che hanno assunto 90 mg di curcumina due volte al giorno o un placebo per 18 mesi. I partecipanti allo studio lamentavano problemi di memoria, ma cinque erano sani. Durante lo studio, gli studiosi hanno monitorato ritmi cardiaci dei partecipanti, così come la funzione tiroidea e il benessere generale ogni tre mesi. I risultati hanno rivelato che l’assunzione di curcumina per 18 mesi aumenta la memoria delle persone del 28 per cento. Il composto pare migliorare anche la capacità di concentrazione.

L’infiammazione è il processo alla base della maggior parte delle malattie ad oggi conosciute (fatta eccezione per quelle a causa prettamente genetica), risulta quindi indispensabile tenerla sotto controllo ed evitare che insorgano focolai localizzati o sistemici.

Anche con il semplice esame del sangue possiamo vedere se eventualmente i nostri indici di infiammazione si stanno elevando oppure sono nella norma. Per esempio, un valore che ci segnala la situazione di infiammazione del nostro organismo è la proteina C reattiva (PCR), che deve essere sempre mantenuta molto bassa (un ascesso o anche un’infezione batterica potrebbero già farla alzare). È indispensabile condurre una vita il più sana possibile, mantenendosi attivi, mangiando bene e circondandoci di persone che assecondino il nostro benessere psicofisico.

Ancora oggi tanti dei processi infiammatori e alla base anche di patologie autoimmuni è sconosciuto, ma molteplici sono le evidenze che il nostro organismo risponda a stimoli esterni aggressivi a volte con reazioni molto più amplificate di quelle che dovrebbero essere.

Se è una certezza che avere una quantità elevata di grasso corporeo aumenti nettamente il rischio di patologie cronico-degenerative (il tessuto adiposo produce esso stesso citochine e molecole pro-infiammatorie), ancora molto c’è da studiare sull’interazione che ci può essere tra psiche e sistema immunitario per esempio.

Sicuramente la curcuma, come tante altre sostanze che oggi sono considerate dei rimedi “naturali” (quando assunti nel cibo, ma diventano altro se presi sotto forma di integratori, in quanto ciò deve essere fatto sotto stretto controllo medico, e solo ed esclusivamente qualora necessario), possono aiutare nella prevenzione e nell’aiuto alla terapia a volte, di patologie anche importanti.

Ciò che rimane fondamentale è che la ricerca non smetta mai di trovare strade sempre più percorribili, anche nei confronti di quelle malattie la cui eziologia rimane ancora parzialmente o a volte totalmente sconosciuta.

I meccanismi per cui da uno stato infiammatorio, soprattutto cronico, insorgano poi varie malattie, dai tumori alle patologie degenerative cerebrali, sono noti solo in parte.

L’arma di cui disponiamo maggiormente rimane la prevenzione, ovvero quella di condurre una vita per quanto possibile sana, senza mai trascurare le nostre esigenze, fisiche e psichiche.

*Immagine pixabay

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