Da Bitti l’immagine più bella: la determinazione delle ‘tzias’ per la rinascita

DI CLAUDIA ARU

Tutti sapete il mio amore incondizionato per la figura della ” zietta”, le ho cantate, raccontate, esaltate, descritte nei loro immensi pregi e pure in qualche difetto.
Alla base della mia esigenza di metterle in musica, c’è la volontà di non perdere la memoria storica di queste donne che, inevitabilmente e inesorabilmente, sono destinate a scomparire.

Oggi arriva da Bitti questa immagine che, ancora una volta, mi colpisce nel profondo e mi fa capire quanto amore e quanta forza sia racchiusa in questi piccoli scrigni neri.
In questa foto, chine nonostante gli anni, lavano il formaggio dal fango e vedo la passione, la sacralità, la determinazione, la voglia di andare avanti, il non arrendersi, il darsi da fare e il non cedere, mai.

E ancora una volta cerco di imparare da loro perché le donne di Sardegna nascono asfodeli, dal fiore delicato ma dal gambo duro e resistente, poi, diventano querce dalla corteccia spessa, silenti testimoni della forza e dell’importanza che la figura femminile ha in questa nostra società.

Gratzias, tzias

 

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