Da quanto è che ci vergogniamo di essere umani?

di Giovanna Mulas

La dolcezza malinconica di certi nostri vecchi, quelli che amo definire ‘i risolti’, che hanno vissuto di privazioni e paure e che forse mai abbiamo compreso davvero, come non capiamo noi stessi, e che oggi hanno ricordi, non rimpianti.
La memoria si affaccia ruffiana, amici miei: sorniona e odorosa, tramite lacrime come la luna che appare e scompare e che, a volte, sembrano inutili, forse sprecate, per quanti spiano imbarazzati. Da quanto è che ci vergogniamo di essere umani?
Da quelle querce al centro della radura e difficili da vedere nel buio ma verso le quali,
oltre il pendio e mani alzate verso il cielo, a grandi balzi o dolcemente, camminiamo per unirci.
*Immagine pixabay

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