Dall’Europa: forza biodiversita’!

DI FABIO BORLENGHI

 

 

Presso il MITE (Ministero per la transizione ecologica) continua lo svolgimento di una sorta di compito in classe assegnato dalla tecnocrazia dominante del momento che vede nella lotta al global warming l’unico obiettivo secolare al quale sacrificare qualsiasi cosa.

La soluzione di questo compito in classe porterebbe alla decarbonizzazione del nostro paese entro il 2050, con un primo step parziale entro il 2030.

Si tratta della missione 2 del PNNR in buona parte dedicata, almeno nei titoli e nella forma, all’ecologia, di fatto alla produzione su scala industriale delle energie rinnovabili.

Peccato che non tutte le variabili siano state prese in considerazione dagli “ecologisti” del MITE, una fra tutte la biodiversità che sembrerebbe aver assunto il ruolo di cenerentola al servizio della matrigna clima.

Ora di questa grave mancanza, diffusa anche nei paesi membri dell’UE, se n’è accorta la Commissione Ambiente del parlamento europeo che ora si sta muovendo a favore di una legge europea a favore della tutela della biodiversità, tale da restituire a quest’ultima l’importanza che merita al pari del clima.

Sull’onda di questa iniziativa il 28 maggio 2021 la LIPU (Lega Italiana per la Protezione degli Uccelli) ha divulgato questo importante comunicato stampa:

Comunicato stampa

BIODIVERSITÀ, LA COMMISSIONE AMBIENTE DEL PARLAMENTO EUROPEO APPROVA LA RELAZIONE SULLA NUOVA STRATEGIA
E CHIEDE UNA LEGGE EUROPEA SULLA NATURA AL PARI DEL CLIMA.

Lipu: “Segnale fortissimo anche per l’Italia. Il Governo corregga il decreto Semplificazioni e il modestissimo Recovery Plan, che ha dimenticato la natura”.

L’8 giugno voto decisivo alla plenaria del Parlamento europeo.
“Mentre il Governo italiano svilisce le procedure di valutazione ambientale con il Decreto Semplificazioni, dall’Europa arrivano potenti richieste a sostegno della natura: una legge europea sulla biodiversità e un rafforzamento della protezione”.

E’ il commento della Lipu al voto con cui ieri a Strasburgo la Commissione Ambiente del Parlamento europeo ha approvato la relazione sulla nuova Strategia europea per la biodiversità 2020-2030, che l’8 giugno andrà al voto nella plenaria di Strasburgo.

Ricordando le conclusioni del rapporto dell’Ipbes del 2019, secondo cui la natura si sta deteriorando a un tasso senza precedenti nella storia umana e un milione di specie sono a rischio di estinzione, la Commissione Ambiente ha “accolto con favore la nuova strategia dell’Ue sulla biodiversità per il 2030 e il suo livello di ambizione”, lamentando il fallimento delle strategie precedenti e la necessità di “cambiamenti radicali” nelle attuali politiche dell’Unione e degli Stati membri in tema di protezione della natura.

In particolare, e tra le altre cose, la Commissione Ambiente del Parlamento europeo chiede di estendere almeno al 30% il territorio europeo protetto, avviare una grande azione di ripristino degli ecosistemi terrestri e marini, riportare in un buono stato di conservazione le specie e gli habitat, predisporre una strategia europea sulla lotta alla desertificazione e al degrado del suolo, di fissare obiettivi specifici ambiziosi in materia di biodiversità urbana con soluzioni ispirate alla natura e alle infrastrutture verdi, di favore le pratiche agroecologiche, di mettere assieme le sfide alla crisi climatica e alla perdita della biodiversità, “dando priorità alle soluzioni ispirate alla natura negli obiettivi di mitigazione del clima e nelle strategie di adattamento”.

Inoltre, la Commissione chiede che la conservazione della biodiversità sia sostenuta da adeguati finanziamenti, di almeno 20 miliardi di euro annui, e che anzi si proceda quanto prima, a partire dal 2021, a “dedicare il 10% della spesa annuale alla biodiversità nel quadro finanziario pluriennale (QFP)”.

Ancora, la Commissione chiede che gli Stati membri rispettino la tassonomia dell’Ue e il principio di “non arrecare un danno significativo” da applicare ad ogni opera realizzata, sollecitandoli “a rispettare pienamente gli obblighi sanciti dalla legislazione vigente dell’Ue a tutela della natura, e invitando la Commissione ad avviare senza indugio procedure d’infrazione per porre rimedio a tutti i casi di non conformità”.

Il tutto inserito in una legge sulla biodiversità, che elevi la conservazione della natura allo stesso rango della lotta ai cambiamenti climatici.

“Il voto di ieri è un segnale fortissimo – dichiara Danilo Selvaggi, direttore generale della Lipu – della determinazione con cui l’Europa sta lavorando per cambiare la storia del nostro rapporto con la natura.

Gli obiettivi ambiziosi della nuova Strategia sono tutti confermati e anzi rilanciati, con la storica richiesta di una legge sulla biodiversità e un perentorio appello agli Stati membri.

In questo senso, appare davvero impietoso il rapporto tra questo documento e quanto sta facendo il Governo italiano, con il Decreto Semplificazioni, che svilisce le procedure di valutazione ambientale, e il Recovery Plan, che pure dovrebbe servire a dare risposte anche alla crisi della biodiversità e che invece ha completamente dimenticato la natura.

Il Presidente Draghi e il Ministro Cingolani ne prendano atto e correggano ciò che ancora può essere corretto. La Lipu lo chiederà senza sosta, finché c’è tempo”.

Complimenti alla LIPU per la sua determinazione e coerenza di missione.

Immagine tratta dal web

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