Nessun nome le fu dato.
Solo un compito,
una missione:
sorvegliare tra gli alberi
nei boschi e nelle radure
il moto eterno di tutte le creature.
Il vento
era il suo amico più caro.
Tra i capelli
avea il fiore più raro.
Sulle rosee gote
il bacio del sole
e fili d’erba e di grano
nella sua folta chioma.
Le sue labbra
parean fragole di bosco
e i suoi occhi
riflessi di lucciole accese.
Il canto degli usignoli
la svegliava al mattino
e un concerto di grilli
l’accoglieva alla sera.
Il suo giaciglio
di foglie intrecciate
con le soffici piume
d’una capinera
e la sua pelle
vestita di luna
era bianca e setosa
e di stelle, trapunta
Immagine tratta dal web
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