Dieta mediterranea toccasana per la vista

di Cristina Piloto (biologa e nutrizionista)

Il regime alimentare più famoso al mondo, la dieta mediterranea, fa bene alla salute. Di questo ormai non vi sono più dubbi. E a sostenerlo sono gli scienziati di tutto il mondo, anche nei paesi dove non si segue questo tipo di dieta.

Se dunque la dieta mediterranea fa bene a cuore e arterie, protegge dal rischio di cancro e così via, i ricercatori ritengono che vi sia poca ricerca sulla capacità di proteggere dalle malattie della vista e dell’occhio.

La dieta mediterranea, infatti, può ridurre il rischio di degenerazione maculare senile di più di un terzo. Lo sostengono i ricercatori portoghesi sulla base dei dati del Coimbra Eye Study che ha coinvolto 883 persone con età superiore a 55 anni. In 2 anni, la metà dei partecipanti ha avuto diagnosi di degenerazione maculare in stadio precoce, senza perdita della vista e 434 non hanno sviluppato la malattia.

La degenerazione maculare senile (AMD) interessa la porzione centrale della retina, detta macula. È una malattia in genere legata all’invecchiamento. Si manifesta con una progressiva perdita della visione centrale e, in linea generale, compare spesso dopo i 55 anni d’età.

Vi sono due forme principali di AMD: quella detta non essudativa o ‘secca’ e quella detta essudativa o ‘umida’. I principali sintomi sono una riduzione della visione centrale, le scritte appaiono sfocate e si può presentare un’area scura al centro del campo visivo detta ‘scotoma’, infine le linee dritte appaiono distorte. Il trattamento di solito avviene per mezzo di integratori vitaminici, di sali minerali e altre sostanze antiossidanti. In alcuni casi si ricorre anche ai farmaci per iniezione oculare, laser e interventi chirurgici.

Le diete sono state valutate con questionari alimentari validati che hanno tenuto conto di età, sesso, altezza, peso, educazione, attività fisica, abitudine al fumo e il consumo di cibo rispetto all’anno precedente. Un punteggio di 9 ha indicato una dieta in stile mediterraneo, mentre un punteggio di 0 indicava una dieta completamente diversa.

In linea generale, ciò che i ricercatori hanno appurato che chi seguiva una dieta mediterranea (con un buon apporto di frutta e verdura) aveva un rischio di sviluppare l’AMD ridotto del 35%.
Il consumo di frutta è risultato significativamente più alto nel gruppo senza la degenerazione maculare rispetto al gruppo con degenerazione maculare (54,5% vs 45,5%; p = 0,029).

Per le persone che hanno mangiato l’equivalente di una mela ogni giorno, c’è stata una diminuzione del 15% del rischio di degenerazione maculare senile; per coloro che hanno mangiato l’equivalente di due mele al giorno, c’è stata una diminuzione del 20%!

Dato interessante: la caffeina – tradizionalmente non inclusa nella dieta mediterranea, ma consumata d’abitudine – potrebbe essere particolarmente protettiva contro la degenerazione maculare senile: il 45.1% di chi consuma una tazza di espresso al giorno non ha sviluppato degenerazione rispetto al 54.4% di chi non beveva caffè.
I risultati dello studio sono stati presentati al Meeting Annuale della American Academy of Ophthalmology (AAO) di Chicago.

Precedenti ricerche avevano già evidenziato gli effetti protettivi sulla retina degli Omega-3 (contenuti soprattutto nel pesce), delle verdure a foglia verde e delle noci.

In conclusione, una dieta in stile mediterraneo in cui siano presenti frutta (fresca e secca), verdura, legumi, cereali integrali e pesce e che apporti vitamina A, vitamina C, vitamina E, luteina, antiossidanti e omega-3 aiuta a proteggere contro la degenerazione maculare legata all’età ed è ovviamente benefica per la salute in generale.

*Immagine web

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