Dietro ai vetri

DI GRAZIELLA DE CHIARA

È l’ora di punta sulle note di un giorno strambo
La sedia mi culla fra le gambe e la mente
Non c’è verso di alzare lo sguardo,
fuori la primavera è già nei vasi

Un sorriso cade sulle fresia gialle,
mia madre le curava
le coglieva per la sua foto del cuore.
Sono ora qui, con me,

come segno d’amore,
a scaldare l’anima che duole.
È un giorno assolato,
nascoste le nuvole dietro angoli di cielo

e mente al mondo,
che scuote le sue spalle rigirando
le attese alla memoria.
La primavera è giunta

nel suo splendido mantello,
si accuccia fra le mani e gli occhi
prega, prega Dio che nasca un fiore nuovo.
Dietro ai vetri muore un po’ di nostalgia

seguita da bagliori e dolci preghiere

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