Donne e violenza: i segnali premonitori da non sottovalutare

di Maria Parente

La violenza sulle donne è un fenomeno degenerativo che non conosce limiti , né fa eccezioni sulle predestinate vittime. Secondo l’Istat il 31,5% delle 16-70enni (6 milioni 788 mila) ha subìto nel corso della propria vita una qualche forma di violenza fisica o sessuale: il 20,2% (4 milioni 353 mila) ha subìto violenza fisica, il 21% (4 milioni 520 mila) violenza sessuale, il 5,4% (1 milione 157 mila) le forme più gravi della violenza sessuale come lo stupro (652 mila) e il tentato stupro (746 mila).

Numeri raccapriccianti che però sono d’aiuto per delineare raggio e modalità di azione dei carnefici. Ma esistono dei segnali premonitori da non sottovalutare per fermare in tempo l’aggressività che cova nel nostro partner.

Bisogna innanzitutto precisare che se la prevaricazione inizia già nelle prime fasi del rapporto è molto probabile che prosegua durante la convivenza o il matrimonio. Inoltre una volta verificata la prima aggressione fisica è probabile che la cosa si ripeta e che anzi registri una progressione in gravità con il passare del tempo: in casi come questi meglio essere consapevoli che è difficile cambiare il comportamento del proprio partner. In più se si evidenziano tre o più aspetti tra quelli descritti qui di seguito sarebbe sicuramente meglio provare a chiudere al più presto la storia.

Cominciamo con la gelosia: all’inizio del rapporto il tipico partner abusante racconta che la gelosia è un segno d’amore, ma la gelosia per lui non ha nulla a che fare con l’amore, quanto con il suo bisogno di possesso e la mancanza di fiducia.

Altri segnali d’allarme di una futura possibile violenza sulle donne sono il controllo in ogni modo, ossia quando il partner prova a convincervi che il suo comportamento dimostra che è preoccupato per la vostra sicurezza, ma presto si arrabbierà se solo arriverete tardi ad un appuntamento, e l’isolamento, il tentativo del partner di alienarvi da ogni rapporto affettivo e sociale.

Ancora altri segnali d’allarme da riconoscere in un partner predisposto alla violenza sulle donne sono la tendenza ad attribuire agli altri la colpa di ogni cosa, per esempio se non trova lavoro è perché non capiscono le sue doti, se commette un errore dipende solo dal vostro intervento che lo ha distratto, e in più un’altra caratteristica che va guardata con sospetto è l’accelerazione impressa al rapporto: non è raro che tra il primo appuntamento e la convivenza o il matrimonio passino meno di sei mesi. Insieme alla fretta ci sono le aspettative irrealistiche, la convinzione che soddisferete ogni suo bisogno, che sarete perfette.

La violenza sulle donne non dimentichiamo che inizia a livello verbale: segnali d’allarme sono anche gli insulti e le minacce nelle discussioni. Durante queste ultime, attenzione anche all’ipersensibilità del partner che lo porta ad inalberarsi e a vivere qualunque commento, anche il più comune, come un attacco personale. Se poi rabbia e aggressività lo portano a sbattere porte, rompere oggetti, tirare pugni ad un tavolo, o addirittura a scagliarvi addosso oggetti, non esitate a dubitare.

Legato all’ipersensibilità è l’atteggiamento da Dr. Jekyll e Mr. Hide, fatto di repentini cambi d’umore, del passaggio da gentile a irascibile in pochi minuti.

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