La violenza si avvale di vuoti istituzionali che da anni non hanno territorialmente servizi di continuità. Qualcosa non funziona se ogni tre giorni muore ancora una donna.
Mancano figure professionali e non mi dite che le case rifugio possono prendere in carica tutti. Sarebbe una bugia
Non basta denunciare. I percorsi di presa in carico sono lenti e difficili da applicare nella realtà.
Chi li incatena, chi li scarcera.
La legge non è uguale per tutti.
Il tempo è una componente importante per sostenere e accompagnare. Quale tappa non funziona, chi e come si individua il rischio della pericolosità.
Le misure cautelative non placano la furia, la rabbia e quanto di peggio si può scatenare. Temo che stiamo andando in una direzione sbagliatissima.
Innanzitutto ai tavoli c’è bisogno di personale qualificato, preparato e stabilizzato. Non è più possibile lasciare settori sociali scoperti e poco funzionali per mancanza di addetti ai lavori.
Non è più tempo di vuoti.
Dietro l’ascolto c’è bisogno di macchina pronta a muoversi e a intervenire, diversamente la struttura operativa si perde tra i vari passaggi e rischia di vanificare il lavoro fatto nelle prime battute.
Maria Ronca, Sociologa
Immagine tratta dal web
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