Dopo il 25 novembre

DI MARIA RONCA

 

La violenza si avvale di vuoti istituzionali che da anni non hanno territorialmente servizi di continuità. Qualcosa non funziona se ogni tre giorni muore ancora una donna.
Mancano figure professionali e non mi dite che le case rifugio possono prendere in carica tutti. Sarebbe una bugia

Non basta denunciare. I percorsi di presa in carico sono lenti e difficili da applicare nella realtà.
Chi li incatena, chi li scarcera.
La legge non è uguale per tutti.

Il tempo è una componente importante per sostenere e accompagnare. Quale tappa non funziona, chi e come si individua il rischio della pericolosità.
Le misure cautelative non placano la furia, la rabbia e quanto di peggio si può scatenare. Temo che stiamo andando in una direzione sbagliatissima.

Innanzitutto ai tavoli c’è bisogno di personale qualificato, preparato e stabilizzato. Non è più possibile lasciare settori sociali scoperti e poco funzionali per mancanza di addetti ai lavori.
Non è più tempo di vuoti.

Dietro l’ascolto c’è bisogno di macchina pronta a muoversi e a intervenire, diversamente la struttura operativa si perde tra i vari passaggi e rischia di vanificare il lavoro fatto nelle prime battute.

Maria Ronca, Sociologa

Immagine tratta dal web

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