Draghi presenta la squadra di governo. All’Istruzione Patrizio Bianchi

Di Salvatore Salerno

Alla fine Mario Draghi si è scelto I Ministri più significativi con nomi di provata competenza e ampio respiro internazionale, come è lui e di sua fiducia.

Sicuro successo all’estero e particolarmente in Europa dove sono ampiamente conosciuti e apprezzati. Ai partiti ha lasciato di occuparsi del loro bilancino interno senza perderci molto tempo personalmente o non più di tanto. Quei pizzini con i nomi sono arrivati ed è stata smentita la ventilata scelta in autonomia secondo l’articolo 92 della Costituzione sulla maggior parte dei Ministri, una quantità di “politici” dei quali non si sentiva il bisogno per un governo del Presidente della Repubblica.

Le forze politiche devono cercare di riabilitarsi e non accontentarsi di avere un loro Ministro o più Ministri. Deve soprattutto funzionare il Parlamento e, dopo le elezioni, speriamo di trovarne uno nuovo con Deputati e Senatori eletti non nominati. L’alto profilo ci vuole soprattutto nelle aule di Palazzo Madama e Montecitorio. Se quel profilo non c’è a partire dal Parlamento, non ci può essere nel governo.

All’istruzione un tecnico e politico, che ha un ottimo curriculum, il Prof. Patrizio Bianchi, lo vedremo e giudichemo da quello che farà. All’università una Ministra Rettore di un’Università romana.

Su qualche nome negli altri Ministeri non c’è da essere particolarmente entusiasti, ma è inutile scatenare polemiche su questo o su quello, verso alcuni “politici” sarebbe troppo facile e come sparare sulla Croce Rossa, facile anche farne i nomi, di una Ministra conosciuta per il disastro nella scuola e di un Ministro che considerava assenteisti i docenti. Si occuperanno di altro e speriamo non pronuncino almeno la stessa parola “scuola”, per loro è proibita. Li attaccheremo e a ragione ogni volta che dovessero pronunciarla.

La cifra di questo nuovo governo è la caratura del suo Presidente e di alcuni Ministri strategici che daranno una buona immagine dell’Italia, speriamo non solo troppo tranquillizzante esclusivamente per i mercati economici e finanziari, c’è da controllare e vigilare anche sul loro operato nei riflessi per la società interna italiana, nelle sue diseguaglianze e nei suoi bisogni, senza nemmeno sfiorare la ricetta Monti della quale abbiamo visto i pessimi risultati.

Sapremo dalle dichiarazioni ufficiali in Parlamento per ottenere la fiducia qualcosa di più sugli intendimenti del nuovo governo.

A parte qualche Ministero che non è piaciuto ai più, bisogna dare atto a Giuseppe Conte di avere guidato il precedente governo con dignità e impegno, è stato lui a rivalutare l’Italia in Europa e conseguire i frutti del generation EU e altri aiuti finanziari al nostro Paese, senza i quali il futuro sarebbe più nero. E’ un Presidente da considerare ancora una risorsa per l’Italia e per il suo futuro, ma questa è un’opinione del tutto personale senza pretendere che tutti condividano la stessa considerazione.

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