Siamo prigionieri delle nostre libertà, abbiamo paura di morire e non viviamo più.
Facciamo tornare il tempo in cui erano contagiose le risate, gli abbracci, le canzoni cantate a squarciagola, le confidenze fatte ad un’amica vera, il profumo dell’erba bagnata dopo la pioggia, la voglia di rivedere il mare…
Ecco è tutto possibile, dipenderà da noi, da come tratteremo questo pianeta che amiamo a parole ma poco con i fatti.
Dipenderà da quanto credito daremo al coro delle pecore da seguire e da quanta volontà avremo di non unirci alla schiera, solo perché più conveniente, privandoci così del nostro pensiero individuale.
Dipenderà da cosa saremo disposti a fare, a perdere, per tornare a vivere davvero e non a recitare una parte, quella dei morti dentro ma esteriormente felici e realizzati.
Pensiamo, riflettiamo, ascoltiamola quest’anima che si ribella ad una condizione non desiderata e comportiamoci correttamente, altrimenti faremo male a tutti ma soprattutto a noi.
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