Elezioni Usa. Trump non molla e incita i sostenitori che assaltano il Campidoglio

di Michele Piras

Donald Trump è fondamentalmente un golpista, non solo uno sbruffone un po’ ridicolo che ha presieduto il Paese più potente della Terra, per quattro infiniti anni.
Lo testimoniano le immagini di Washington in queste ore, i palazzi delle Istituzioni sotto assedio di un’orda di fanatici, suprematisti e estremisti di destra, sobillati dal Presidente uscente, da una propaganda eversiva che inquina i pozzi ormai da due mesi, rifiutandosi di riconoscere la sconfitta e la legittimità del risultato elettorale.
Trump è stato lo sponsor di ogni schifezza capitata al Pianeta negli anni scorsi: l’ascesa di Jair Bolsonaro e il golpe giudiziario in Brasile, la destabilizzazione del Venezuela e della Bolivia, la recrudescenza dell’occupazione israeliana della Palestina, la guerra commerciale all’Europa e alla Cina, la Brexit e il tentativo di demolire l’Unione europea, la nuova aggressione all’Iran, la fine del processo di normalizzazione dei rapporti con Cuba.
Un pericolo per tutti, per gli statunitensi e per il Mondo intero.
E c’è davvero da augurarsi che il risultato finale in Georgia metta per sempre la parola fine a questa stagione buia e indecente.
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