“Ero lì per te” di Lida Bram, un libro sull’amicizia, quella vera

DI MARCO MICHELE CAZZELLA

RECENSIONE

DI

ERO LÌ PER TE

Scritto superbamente dalla bravissima Lida Bram. In prima persona. Ambientato tra Pavia, Trezzano, Milano e Lecce. Racconta di Maya, Federica, Laura e Marika. Quattro amiche di 33 anni. Cresciute fin dalla nascita insieme, in Puglia. Per poi trasferirsi da grandi al nord. Una di loro ed esattamente Maya, dopo aver abbandonato il mondo della sicurezza informatica a causa di uno spiacevolissimo avvenimento, si reinventa diventando una chef in casa.

Un bellissimo romanzo di esordio della scrittrice di genere rosa. Anche se per certi versi sembra un libro di cucina. Perché l’autrice descrive in modo esaustivo e dettagliato le varie ricette cucinate dalla protagonista. Sia quelle letterarie che metaforiche. Come se questo non bastasse possiamo trovarne qualcuna presente persino nelle note finali. Un testo a volte addirittura sportivo. Dato che la protagonista femminile pratica il round boxe e la piscina, le quali vengono descritte passo passo in maniera magistrale. Inoltre il protagonista maschile pratica il basket e anche questo specie durante una partita viene mostrato sotto ogni punto di vista.

A tal proposito di lui. Matteo un uomo di 35 anni che lavora in una nota azienda di famiglia. Alto quanto i giocatori che praticano quello sport e possiede due meravigliosi occhi di ghiaccio. Ma ciò che mi ha colpito di costui è stato il fatto che per un motivo che scoprirete leggendo il libro non è il classico uomo presente in questo genere di libri. Ma una persona come tante con le proprie debolezze, fragilità e insicurezze. Non fraintendetemi esteticamente è un figo da paura, ma possiede un passato che lo ha segnato nel profondo e che vi farà innamorare di quest’uomo barbuto.

Così, come Maya. Donna dagli occhi verdi e dall’anima spezzata. Ma sono degni di nota anche gli altri personaggi specie la coloratissima Federica per non parlare della scorbutica ma non troppo Laura e anche Marika ha il suo perché. Gli unici che non mi sono piaciuti sono stati Andrea e Vincenzo.
Un libro molto tenero e dolce soprattutto nei momenti in cui sono presenti i figli di Chiara e Luca: Adriano e Ambra.

Lui è un ometto molto vivace e spigliato. Mentre lei una bambina veramente dolce che vi farà sciogliere il cuore come a esempio quando mostra il disegno dell’arcobaleno che aveva fatto per poi regalarlo a Maya e quest’ultima le dice che sul suo frigorifero c’è un posto adatto per attaccarlo. A tal proposito vorrei farvi presente il tocco dell’autrice nel sottolineare il parlato della bambina di 3 anni con una pronuncia della “L” particolare come se vi stesse parlando veramente e di persona. Oppure quando tutti insieme fanno i biscotti con le formine dei dinosauri e dei cuori. Oppure ancora quando in una cena i due piccolini litigano e Maya per farli riappacificare recita loro una vecchia filastrocca. Periodi in cui mette mostra un calore familiare che raramente si vede oggi. Ma questo non è tutto. In questo testo sono presenti anche diverse scene erotiche.

Ma scritte in maniera leggera, delicata e senza mai eccedere nel volgare. Un’altra cosa da tenere presente è l’amore della propria terra di origine che traspare in ogni dove. Nel cibo per gli svariati manicaretti pugliesi che cucina, ma anche nella propria casa. In cui su delle pareti vi sono appese delle fotografie raffiguranti Maya e le Girls come le chiama l’autrice. Inoltre è un libro sull’amicizia, quella vera.

Perché ognuna delle tre ragazze è sempre presente per l’altra. Da notare ancora su questo punto anche i balli tipici menzionati e danzati come la famosa Pizzica. Per non parlare di tutte le descrizioni su i vari luoghi salentini realizzati dall’autrice in un determinato punto che porterà la protagonista e tutta la sua ciurma a tornare la dove sono nati. Sono scritti così bene che vi sembrerà di esserci.

Ma tutto ciò è solamente la punta dell’iceberg. Il libro che è una gioia da leggere sia con gli occhi che con il naso tratta di un argomento molto delicato e spinoso; ovvero la violenza sulle donne. Ma lo fa in maniera gentile perché al di la dell’orrore in sé non vi sono crudità, o cose troppo pesanti. Scritto fluidamente e si legge che è una bellezza e cattura per ogni sua sfaccettatura di cui è pieno. Ve ne innamorerete e non riuscirete a staccarvi più da esso.

Da notare anche l’accuratezza di alcuni particolari segnati dell’autrice per rendere il racconto più realistico come quando scrive un pezzo di qualche canzone per darci l’illusione che Maya stia cantando; oppure la precisione nel segnare quando scrive i messaggini scambiati con Matteo i vari orari per darci l’impressione che ce li stia leggendo in quel frangente.
In definitiva un libro dolce, tenero, comico, profondo, romantico, passionale e molto commuovente che porta le domande: “Se nella vita vi dovesse capitare qualcosa di spiacevole che vi colpisse nel cuore spezzandovi l’anima che cosa fareste? Permettereste a tal evento di condizionarvi per sempre; oppure trovereste la forza di rialzarvi per lottare per la propria felicità?”

Un libro che consiglio a tutti coloro che cercano storie d’amore colorate, ricche di sentimenti e di emozioni e capaci di portarli in un mondo oltre la carta che hanno presente. Perché non solo è davvero bello, ma anche per la forza che si porta dentro; ossia quella di prendere per mano il lettore e di condurlo con sé attraverso un viaggio verso la Voglia di ricominciare e di non arrendersi mai.

Immagine tratta dal web

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