Essere ottimisti, quanto fa bene alla salute?

di Maria Teresa Di Maio (psicoterapeuta)

Essere ottimisti fa bene alla salute?

In realtà lo sappiamo bene che quando siamo felici o ci svegliamo con il sorriso la giornata sembra migliore.

Nulla o poco, se l’umore è ottimo, sembra infastidirci. Nè le lunghe al semaforo o alle casse del supermercato così come la vicinanza di un collega che non sopportiamo o il chiacchiericcio senza senso di sconosciuti.

Avere una visione ottimistica delle cose ha un impatto sul nostro benessere, sulla nostra qualità della vita.

E negli ultimi anni approcci di questo tipo, anche con canali youtube che parlano di metodiche di Mindfulness o di meditazione, ne sono la dimostrazione.

La visione ottimistica ha un impatto globale su tutto ciò che concerne la vita dell’individuo e pesa in modo determinante sulla qualità della vita. Deriva dalla “saggezza” del senso comune ma negli ultimi decenni si connota come un costrutto psicologico.

Si passa da differenziazione fra ottimismo realistico e ottimismo irrealistico. Il primo è una prospettiva che auspica risultati positivi nella vita, ma sa fare i conti con i vincoli e i feedback sociali, il secondo è illusorio ed è considerato un atteggiamento disadattivo che, inducendo visioni distorte della realtà, può produrre anche effetti negativi per la salute.

Alcuni autori sono fautori della teoria per cui l’ottimismo si apprende attraverso specifiche attività training e da psicoterapeuta cognitivista concordo. Si possono utilizzare corsi di training per apprendere il coping emotivo e incrementare la fiducia e l’autostima come si fa per la comunicazione assertiva.

Le persone realisticamente ottimiste da questa loro disposizione generale traggono benefici che hanno effetti sul piano biologico, sociale e psicologico.

L’ottimismo influenza direttamente sia il sistema endocrino e il sistema immunitario. Inoltre è stato rilevato come l’ottimismo dia una maggiore resistenza allo stress generato dalle malattie, aumentando le possibilità di affrontare in modo decisamente più efficace condizioni fisicamente e psicologicamente provanti.

Le ricerche e gli studi condotti sono talmente vasti e specifici che si rischierebbe di fare un’elencazione incompleta e poco esaustiva. Quello che si vuole sottolineare è  l’influenza generale che la visione ottimistica ha su tutto ciò che concerne la vita dell’individuo.

Riprendendo l’intro inziale tra gli effetti positivi dell’essere ottimista c’è la produzione di emozioni positive come la gioia, la serenità, l’allegria, il sentirsi in qualche modo soddisfatti. Ci rende curiosi e più pronti ad affronatre situazioni che riteniamo incerte. Questo implica che, sul versante opposto, chi manifesta pessimismo riesce a trasformare anche piccole difficoltà in montagne da attraversare. Winston Churcill diceva: “l’ottimista vede opportunità in ogni pericolo, il pessimista vede pericolo in ogni opportunità”.

A volte non è facile, ma possiamo provarci.

*Immagine tratta dal web

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