“Esseri umani” alla deriva

DI ANNA LISA MINUTILLO

Il mondo dello spettacolo, è speculare, nostro malgrado, di ciò che avviene nella realtà. Ancora linguaggio “scomodo e sessista” che inneggia alla violenza, oppure al non riconoscimento del valore delle donne. Numerose battaglie che danno l’illusione di un modo di pensare arcaico quasi risolto ma le cose purtroppo non stanno così.

La dimostrazione che il cammino da affrontare sia ancora lungo, che gli ostacoli da superare non siano visibili perché insiti in un pensiero maldestro e distratto, possiamo vederla ogni giorno. Qualcosa che stanca perché si ripropone in sfaccettature differenti, attraverso le parole e gli atti compiuti da chi si espone ed ha il “potere” di condizionare milioni di persone, attraverso affermazioni che non possono essere giustificate attraverso le scuse o i fraintendimenti che chi ascolta non dovrebbe avere e che invece vengono passati a chi credendosi Gesù nel tempio, si ritiene in grado di predicare male e razzolare bene.

E’ chiaro che dietro a trasmissioni televisive come il Grande Fratello o il Festival di Sanremo, ruotino interessi smisurati, business grandiosi, e retribuzioni da capogiro, ma è altrettanto chiaro che non si può restare a sentire senza suscitare reazioni a volte anche spiacevoli, ma pur sempre dovute. C’ chi “scannerebbe” le donne sentendosi autorizzato a farlo, per via di un vestito che mette in rilievo la loro avvenenza.

C’è chi decide di ospitare la donna di un personaggio noto, giustificandone la scelta perché questa riesce a stare un passo indietro al suo uomo. Non è questione di età anagrafica, di cultura, di professione o altro, è che alcune espressioni non devono essere sdoganate e giustificate solo perché provenienti da chi ” può permetterselo”. Nessuno può né tanto meno deve potersi permettere le offese, le discriminazioni, il sottovalutare l’operato delle donne ed il loro valore.

Fa quasi sorridere pensare che alcuni di questi “uomini” senza una donna al loro fianco, avrebbero raggiunto la metà di ciò che hanno raggiunto. Poiché è solo camminando CON l’altro che si può dedicare più tempo al lavoro, che si riceve ascolto e supporto, che si suddividono i compiti ed il tempo si può dilatare, offrendo loro la possibilità di esserci sempre e comunque in quel mondo tanto agognato, circondati da pubblico e truccatori, da assistenti di studio e manovalanze da cui dipende totalmente il loro “successo”. Nulla di nuovo sotto questo cielo quindi.

Si dimentica l’importanza che le parole hanno, si dimentica che continuando a fornire esempi discutibili si forgiano i caratteri di chi un uomo non lo è ancora ma lo sta diventando, si dimentica che ci sono tanti modi di fare i “simpatici” e che quella imboccata è la strada più sbagliata possibile per dimostrare sensibilità e maturità. Si può sbagliare è vero, ma le donne iniziano ad averne le tasche piene di errori grossolani, di sorrisini a mezza bocca, di allusioni e di considerazione solo relativamente all’aspetto fisico.

Perfette sconosciute che diventano simbolo di eleganza, a cui nessuno chiede o dà la possibilità di esprimere un concetto su qualunque tema. Donne usate per fare passerella, per mostrare abiti che la casalinga o l’operaia non potranno permettersi mai, per fare bella mostra di nuovi tagli di capelli o di tinte che non passano inosservate che sono poi le stesse cose che alcuni “uomini” criticherebbero se fossero le loro compagne ad andare in giro così agghindate.

Una deriva unica in cui quando va bene si diventa la “poco di buono” del paese, oppure nel peggiore dei casi si diventa più volte vittime di violenza fisica e verbale, che guarda caso le donne ” si sono andate a cercare”, senza pensare mai che tutto questo proviene proprio da chi si ritiene uomo, nella maggior parte dei casi.

Ogni donna è libera di vestire come vuole, anche se nella maggior parte dei casi, le donne stuprate indossavano capi che nulla avevano a che fare con la provocazione né tanto meno con l’ostentazione, ma questo in tanti tendono a dimenticarlo. Fa specie che ci si debba ancora sentire vittime, o inadeguate, quando anche nel caso ci si permettesse per una sera un abito più scollato del solito, questo non autorizza nessuno a lapidare con commenti cretini, oppure a passare alle vie di fatto.

Ci stupiamo di ciò che viene messo in atto, ma non facciamo nulla per migliorare, perché quando si tratta di donne è più facile dare un passa là, cercare un’arrampicata su scivolosi specchi di simpatia o di fraintendimento.

Tutto pur di non ammettere quanto invece sia semplice diventare giudici della vita altrui ed accettare le critiche quando si tratta della propria vita.

C’è di fatto una deriva di sentimenti, ma anche una deriva di raziocinio, quando chi fa battute viene supportato dalle risate che suscita negli altri uomini che le ascoltano. Brillanti fighi che hanno moglie e figli a casa, che sostengono di amare quella famiglia, ma che con la stessa facilità se ne dimenticano e pensano ad alta voce: ” se fossi stato single a quella gli avrei spezzato la spina dorsale”.

Affermazioni pesanti che mostrano come l’unica strada possibile per fare i “piacioni” sia quella di improvvisarsi il sex symbol del momento, senza tenere conto che le cose si fanno in due e che sicuramente, per soggetti così squallidi, l’unica risposta che potrebbero ottenere da una donna, sarebbe il rifiuto.

Scenari sempre più allarmanti che non devono più essere sottovalutati o giustificati e non importa chi sia a commentare, dileggiare, a sostenere tesi che non sono ammissibili in una società che sostiene di essere civile e lo dimostra con la massima forma di inciviltà.

Una deriva culturale e sociale da cui emergere diventa sempre più difficile per le donne che annegano nella falsità altrui, nell’ipocrisia del momento, nella faciloneria che tutto fa tranne che simpatia.

Le parole sono importanti, il loro utilizzo ancor di più e mentre fingiamo che tutto vada bene, il mondo sprofonda in un mare di letame che inonda tutto ciò che dovrebbe e meriterebbe di essere salvato. Ecco perché è importante indignarsi, prendere posizione fattivamente però, senza far sì che alla prima battuta cretina gli stessi possano trovare il modo per dimenticare il passato.

Un passato che diventa attuale ad ogni parola fuori posto pronunciata, ad ogni risata allegramente fatta, ad ogni mancanza di rispetto verso chi si continua a sostenere di apprezzarle, queste donne. Immaginiamo di cosa sarebbero capaci se invece di amarle le odiassero…

Immagine tratta dal web

Anna Lisa Minutillo
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Pubblicato da Anna Lisa Minutillo

Blogger da oltre nove anni. Appassionata di scrittura e fotografia. Ama trattare temi in cui mette al centro le tematiche sociali con uno sguardo maggiore verso l'universo femminile. Ha studiato psicologia ed ancora la studia, in quanto la ritiene un lungo viaggio che non ha fine.