Eugenio de Blaas, Flirtation

DI ILARIA PULLE’DI SAN FLORIAN

Eugenio de Blaas è un artista laziale di madre italiana e padre austriaco, e sarà proprio quest’ultimo, Karl, pittore e docente presso l’Accademia di Venezia, a formarlo, instradandolo verso la pittura di genere ed in particolare seguendo lo stile del classicismo accademico.

Tenendo conto del fatto che la città lagunare, all’epoca, costituisce un indiscutibile polo d’attrazione per gli artisti di tutta Europa, egli si specializza proprio nella rappresentazione delle bellezze tipicamente locali, sia per quanto riguarda i paesaggi che la vita dei pescatori, dei gondolieri o delle fanciulle.

Come nel caso dell’opera riportata, atta a mettere in evidenza l’avvenenza delle ragazze pur tuttavia non limitandosi a tale aspetto.
Abiti, stoffe e architetture si innestano nel contesto, malcelando una non ben definita espressività delle protagoniste, che taluni amano definire civettuola.

Indubbiamente la scelta di dirigere lo sguardo delle ritratte direttamente verso il corteggiatore rafforza l’ipotesi di un atteggiamento tendenzialmente seduttivo, garbato nei modi e non sfrontato, ma pur nella sua delicatezza piuttosto evidente.

Lo stesso fiore, nascosto dietro la schiena dall’uomo, e presumibilmente promesso a una delle tre adoranti, appare un presente, sì gentile ma non eccessivamente; qualcosa che ricorda la cattleya proustiana, orchidea protagonista di una celebre scena tratta da Alla ricerca del tempo perduto, in cui la scena tra i due potenziali amanti inizia, per l’appunto, con l’uomo che sistema i fiori alla scollatura della donna, in realtà già intraprendendo un palese tentativo di seduzione.

Sarà questo particolare, in seguito, ogniqualvolta rievocato, a riportare i due alla propria passione.
In altri dipinti De Blaas sarà ancora più esplicito nell’esternare sia il corteggiamento maschile che la disponibilità femminile, la cui intrigante civetteria, supportata da abiti e pizzi, troverà facilmente riscontro in vanitosi ed aitanti giovanotti ansiosi di mettere alla prova le proprie capacità seduttive.

Modella d’eccezione appare spesso la contessa Paola Prina, moglie dell’artista, colei che grazie all’inventiva del coniuge interpreterà nel migliore dei modi l’anima delle circostanze.

Tra quadri ad olio ed acquerelli, de Blaas afferma il fascino e l’eleganza non sottintesi ma nemmeno troppo palesi, e sulle orme del padre si dedica anch’egli all’insegnamento, senza dimenticare come la conquista del prestigioso Premio Selvatico, ad appena diciassette anni, inizia a consolidarne la fama, offrendogli la possibilità di esporre presso l’Accademia…

Eugenio de Blaas 1843 – 1931
Flirtation (1894)
Olio su tela (105,4 x 132,1 cm)
Collezione Privata

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