DI OLIVIA GOBETTI
Facciamo tesoro dei nostri sogni notturni: il sogno è uno spazio infinito dove il tempo smette di esistere, una specie di piattaforma senza confini dove abbiamo la possibilità di fare grandi passeggiate metafisiche a braccetto con il nostro IO, quello che nemmeno noi conosciamo veramente.
La cosa più entusiasmante è che nei sogni riportiamo in vita chi non è più con noi, facciamo escursioni nel futuro scoprendo cose che nel nostro banalissimo tempo cronologico non riusciamo a vedere e capire, e ci rendiamo conto che il presente altro non è che un soffio sfuggente e inafferrabile come l’acqua in una mano.
Il sogno si nutre di immagini e ci svela l’essenziale di noi, mai il superfluo. L’aveva capito molto bene Shakespeare già nel 1600: “Siamo fatti della stessa sostanza dei sogni”. Vero, solo nella fase onirica siamo ciò che siamo, e non ciò che crediamo di essere.
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