Febo, il cane che amava la sua libertà

DI FRANCO FRONZOLI

Aveva 10 anni , si chiamava Febo,  di razza meticcia, fu trovato per caso in riva al mare, 4 anni fa.

Era giovane e bello un fedele amico, ma era sempre triste, talmente triste, che non giocava mai.

Lo aveva trovato un ragazzino e e decise di tenerlo più per esibirlo che per altro, i genitori invece, avevano acconsentito  solo per far piacere al figlio.

Mangiava poco, anche perché il cibo che gli veniva dato, non era molto , veniva tenuto sempre al guinzaglio e spesso strattonato.

Aveva 5 anni, quando una notte, in cui si erano dimenticati di “ legarlo “ , riuscì ad allontanarsi da quella casa.

Raggiunse un boschetto e si riposò sotto un albero. Quando si svegliò  iniziò a camminare, seguendo il suo istinto riuscendo a superare campagne, paesi, città.

Aveva capito come e dove trovare del cibo, mentre l’acqua e la trovava senza problemi e più facilmente.

 

Camminò talmente tanto da poter fare il giro del mondo con i chilometri percorsi.

Era libero e felice.

Stava lontano dagli uomini anche se aveva una predilezione per bambini.

Una volta, quando aveva 6 anni e mezzo  si trovava in riva ad un fiume e vide una bambina in difficoltà nell’acqua.

La salvò.

I genitori della bimba cercarono di prenderlo, ma lui fuggì, continuando nel suo “ eterno libero viaggio “ .

Quando pioveva trovava sempre riparo, quando di sera il cielo era stellato, si addormentava contando le stelle.

Evitava i posti ricoperti di neve di poiché soffriva molto il freddo.

 

Aveva 7 anni quando si trovò davanti ad un incendio, era notte: abbaiò talmente tanto da svegliare delle persone che accorsero e riuscirono a spegnere l’incendio.

Anche in quella occasione si allontanò subito dopo per evitare di essere fatto “ prigioniero “ .

Amava tanto la libertà Febo, che non pensava nemmeno lontanamente di tornare ad avere un guinzaglio intorno al collo.

A 8 anni si trovò a passare nelle vicinanze di un canile, attese la notte, si avvicinò e non si sa come riuscì ad aprire i cancelli.

La sua gioia era immensa quando vide i suoi simili uscire e correre verso una nuova e  migliore vita.

Cominciava ad invecchiare Febo,sentiva il peso dei tanti chilometri percorsi sulle affaticate zampe, ma non pensava nemmeno lontanamente di stare con un “ padrone” .

Sempre più spesso  trovava difficoltà a camminare, i polpastrelli erano quasi consumati, non riusciva a tenere la testa alta come tempo prima.

Si trovò a passare nelle vicinanze di una fattoria bellissima con un campo di grano, uno di fiori  ed uno di erba curata.

Gli si avvicinò un bambino con il suo papà e gli chiesero se voleva stare con loro, senza nessun vincolo, libero di fare ciò che voleva, anche di andarsene se non si fosse  trovato bene.

Erano proprio le parole che voleva sentirsi dire.

Si ritrovò in una casetta-cuccia,  grande e pulita, senza nessun gancio a cui appendere il guinzaglio .

Al mattino quando vedeva il bambino uscire da casa gli andava incontro e insieme facevano colazione.

Aveva compiuto dieci anni, ne sentiva il peso  ma era felice perché mai aveva rinunciato alla sua libertà.

Se passate dalla fattoria della “ libertà “ in località imprecisata, vi saluterà da lontano, perché da certi uomini vuole mantenere le distanze… soprattutto da chi non ha il giusto rispetto che si deve agli animali!

Immagine tratta dal web

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