Felicità o bene di se? (Prima parte)

DI PINA COLITTA

Come è brutto ritrovarsi a vivere una forma di insoddisfazione, chiedendosi in continuazione cosa potrebbe mai mancarci? Se poi a questa insistente domanda aggiungiamo quella fatidica “Come posso essere felice?”

Siamo nella più totale e comune situazione di chi, molto spesso, anche ottenendo ciò che desidera e raggiungendo performance più che soddisfacenti, non sente di aver raggiunto una felicità duratura.

Ecco forse la domanda più ovvia sarebbe quella di chiedersi: perché succede ciò? Perché spesso si vive nella incessante ricerca di sprazzi di felicità?
Azzardiamo una risposta! Forse perché nella nostra società abbiamo associato la conquista di certe cose all’idea di felicità?
In che senso?

Qualcuno si chiederà. Per esempio pensando di essere felice facendo quel viaggio, o magari per aver trovato un compagno e, perché no, una casa propria, da soli o in compagnia, con un bel lavoro che garantisca ottimi guadagni; ma addirittura si potrebbe vivere il frizzante pensiero di poter essere felice perché prestissimo uscirà la nuova stagione della serie preferita.

In realtà, quanto appena detto, mi fa sorridere, perché sicuramente i cambiamenti positivi portano un pochetto di brio nella nostra esistenza, ma siamo noi a scegliere come pensare e come reagire alle situazioni della vita, e questo, ovviamente, ha una grande influenza sul modo in cui ci sentiamo poi in generale.

E’ solo da questa prospettiva che possiamo capire come l’essere felici è una decisione personale che prendiamo ogni giorno.
Essere felici è importante, ma non perché dobbiamo esserlo sempre!

Nel pacchetto, infatti, è incluso tutto e cioè tutte le altre emozioni, rabbia, paura, tristezza, ossia tutte quelle emozione che costruisco l’apparato emotivo della nostra vita che, certamente, non fluiscono poi nel momento brillante dell’essere felice.

Tutti viviamo una vita fatta di routine, di schemi mentali e comportamenti che provocano stress, sconforto e frustrazioni. Solo se si decide di percorrere il percorso evolutivo nel rispetto e amore verso noi stessi, sicuramente avremmo imboccato la strada giusta verso la felicità e la pace interiore.

“Nessuno può sostituire noi stessi nel capire, nell’avere la forza e il desiderio di essere soddisfatti. ascoltare i messaggi della propria anima, anche quelli dolorosi, è la strada maestra per volersi bene, per trovare la felicità per noi e per gli altri con cui stiamo.

Sforzatevi solo per le cose in cui credete, tutto il resto porta fuori strada. la passione rende facili le cose difficili!
Simona Badsimo

   

Immagine tratta da Pixabay

scrignodipandora
Latest posts by scrignodipandora (see all)

Pubblicato da scrignodipandora

Sito web di cultura e attualità