Femminicidio, anche gli uomini scendono in piazza per dire: basta!

DI MARIA RONCA

Non solo le donne ma anche gli uomini si ribellano alla mattanza, non si riconoscono nella violenza contro le donne.
È tempo di scendere in piazza di affrontare la questione.
È giunto il tempo di dire basta. È troppo!

Si parte da Potenza e si attende la reazione, la consapevolezza di quanto sia importante che si sollevi anche la voce maschile contro quanto, molte, troppe donne, stanno subendo.

La violenza è l’uragano che arriva e getta tutti nella disgrazia. Famiglie intere distrutte dall’uno e dall’altra parte. Vittime, dirette e indirette, che fanno i conti con la mancanza di una persona cara, sogni spezzati, dolori strazianti che ti accompagneranno per tutta la vita così come i sensi di colpa per non aver capito e agito.

Lo strazio di figli che dovranno cercare un perché e la forza per andare avanti. Nonni che non rivedranno nipoti e figli. Genitori strappati della maternità e della paternità con violenza inaudita.

La morte arriva prima e ti calcifica la pena, i reati si perdono in carte che passano dalle questure alle procure a martellare il supplizio fino alla fine dei giorni.

Cadaveri senza nome giacciono sotto terra,  senza nessuna foto, senza nessun ricordo di chi fossero.
La storia di tante, troppe donne dimenticate, ritrovate sugli argini di un fiume che cancella prove e sentimenti.
La vita urla la sua stessa esistenza.
Si è in pericolo per un sì e per un no.
Nessun limite, nessuna pietà a esseri assassini e colpevoli, nei raptus e negli intenti.

Sono proprio gli uomini a ribellarsi a farsi sentire come padri, mariti, compagni, fratelli, amici a dare manforte e concretezza al cambiamento.
La violenza non risolve un bel niente. Sia condannato chiunque si arma per uccidere.

Maria Ronca, sociologa

Immagine tratta dal web

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