Ferragosto 2021
Lontano dal mare.
Troppo rumore.
Forse ora serve un po di pace, in campagna.
Respirando questo mare verde come fosse un oasi nel deserto.
Dare un nome alle cose sta diventando la meta da perseguire dopo un anno e mezzo vissuti dentro un film di fantascienza, privo di navi spaziali, supereroi ma con donne e uomini che si stanno trasformando in una sorta di alieni a sé stessi.
Finirà.
Un giorno aprendo un cassetto ritroveremo una mascherina consumata e sorrideremo con il cuore diviso a metà.
Contenti per esserne usciti e tristi per un amaro in bocca che non va via. Nonostante il tempo sarà ormai passato.
Per ora si deve dare un nome alle cose…
Vergogna.
Per i politici opportunisti, i medici politicizzati, le case farmaceutiche ed i loro brevetti, gli assolutisti, gli eterni ruffiani del potere, le voci senza cultura, e rispetto.
Per i medici in prima linea, i lavoratori, i nonni, genitori,fratelli, figli, isolati e lasciati spesso soli a combattere.
Aiuto.
Per chi ha perso tutto, ma proprio tutto nel giro di pochi mesi..
Dignità e rispetto.
Per chi non ha perso la testa, non si è fatto condizionare ed ha continuato a navigare nella nebbia e senza radar.
Preghiera e ricordo.
Per chi non c’ è riuscito ed è volato via.
E se esiste un nome vero alle cose:
Insegnamento ed apprendimento.
Perché la terra non ha risorse infinite e se dal mondo animale stanno arrivando le malattie peggiori ci sarà un motivo comprensibile ed evitabile.
Perché rischiare un tracollo verso derive autoritarie quando la paura prende il sopravvento è un attimo.
Perché senza salute non può esistere libertà ma anche viceversa.
15 Agosto 2021.
Sperando sia l ‘ultimo dentro un film e che la realtà prossima ventura sia davvero migliore.
Per tutti.
Che sia stato un ferragosto di speranza.
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