‘Figlie del mare’, romanzo d’esordio di Mary Lynn Bracht che merita attenzione e ammirazione

di Rita Cutugno

Autore: Mary Lynn Bracht
Titolo: “Figlie del mare”
Editore: Longanesi
Romanzo d’esordio di una scrittrice che merita attenzione e ammirazione. La sua è una scrittura asciutta che colpisce al cuore e mette in moto un meccanismo di partecipazione e immedesimazione non sempre facili da provare.

È la storia di Hana, una sedicenne che vive felice in Corea con i genitori e la sorellina Emiko. Hana è una “figlia del mare”, una delle tante donne che si immergono ogni giorno nell’oceano e si dedicano alla pesca per ore ed ore. Una vita dura, di sacrifici, ma piena di affetto e serenità.
È il 1943, la Corea è sottomessa all’autorità del Giappone e le donne temono i soldati giapponesi che rapiscono le ragazze, le portano lontano e di loro non si sa più nulla. Hana sa che deve essere prudente e non farsi mai vedere dai soldati ma un giorno, per salvare la sorellina, viene rapita e portata in Manciuria, in una casa chiusa gestita dall’esercito. Lì subisce ogni giorno violenze inaudite, ma non si arrende e spera sempre di poter tornare a casa e, soprattutto, rivedere la sorella.
Il romanzo si snoda così: da una parte gli avvenimenti del 1943 e le terribili esperienze vissute da Hana e dall’altra quelli del 2011, dei quali è invece protagonista la sorella Emiko, ormai vecchia e malata. Emiko ha vissuto tutta la sua vita nel dolore per aver perso la sorella e nella consapevolezza che le è stato risparmiato un destino atroce proprio grazie al sacrificio di Hana e, per questo, si sente in colpa.
Altri personaggi del romanzo sono: Morimoto, un ufficiale giapponese crudele e malvagio che infligge enormi sofferenze alla giovane Hana; Keiko, una donna che incontra nella casa chiusa e che, invece, cerca di aiutarla e di farla sopravvivere. Infine c’è Altan, che rappresenta la rinascita e la possibilità di ricominciare, anche se in un modo diverso, con il cuore spezzato e la mente segnata irrimediabilmente dalle esperienze vissute.
In questo romanzo c’è una parte di Storia della quale si parla poco perché, forse, poco si sa. Una pagina vergognosa e, purtroppo, negata, come è accaduto per altri orrori.
È un libro doloroso ma dolce, anche se i due termini non sembrano poter stare vicini. Nelle pagine di Mary Lynn Bracht c’è la dolcezza dell’infanzia, dell’adolescenza semplice che la serenità di una famiglia affettuosa rende felice. In contrasto, si snodano gli eventi storici terribili che lasciano un segno in chi legge, e non potrebbe essere altrimenti. Hana ed Emiko: la prima è l’immagine del dolore profondo che lacera l’anima, la seconda quella di un peso che niente riesce a rendere più leggero. Hana che cerca di sopravvivere alla violenza ed Emiko che non sa trovare pace, nemmeno con l’affetto dei figli.
È un libro forte, che merita assolutamente di essere letto e che tocca corde che, forse, non sapevamo di avere. Non farà piacere, leggendolo, realizzare ancora una volta che l’uomo possa essere tanto crudele, che gli eventi narrati non sono frutto di fantasia, ma sono veramente accaduti. È un libro che non si dimentica ed è per questo che lo consiglio.
L'immagine può contenere: il seguente testo "MARY LYNN BRACHT FIGLIE del MARE ROMANZO Due sorelle. Un soldato. Nessuna via di seampo LONGANESI"

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