GERMANIA: IL CALCIO E’ MALATO  E NOI GIOCHIAMO NUDI

DI CHIARA FARIGU

 

Che il calcio sia malato, per molti addirittura marcio, non è certo una novità. Nel calcio girano troppi interessi economici. Anche questo è risaputo.  Il calcio è commercio, è un’industria che prevale su tutto, sugli stessi valori che caratterizzano lo sport  e perfino sulla salute.

Quante volte abbiamo sentito e letto frasi che stigmatizzano quello che è diventato lo sport più amato e più seguito in tutto il mondo? Troppe.

Un esempio, qui in Italia, lo abbiamo avuto appena due mesi fa quando ancora in piena pandemia, l’industria del calcio, a dispetto di altri settori  (e grazie soprattutto ai suoi fatturati, stimati intorno ai 5 miliardi) è riuscita ad imporre la sua linea e a tornare in campo. Scatenando veri e propri putiferi tra gli stessi politici e nei comuni cittadini.

In Germania però c’è chi dice NO al mondo del calcio diventato sempre più business e sempre meno sport.

Così, per protestare contro quelle che purtroppo sono percepite come ovvietà, due squadre nella Renania settentrionale-Vestfalia, la scorsa domenica hanno disputato un singolare match, giocando completamente nudi.  Ad organizzare la partita il 34enne Gerrit Starczewski, artista tedesco e regista cinematografico:il calcio è malato, ecco perché ci spogliamo tutti. Tutti vogliono essere autentici. Ma penso che tu sia particolarmente autentico solo se puoi rinunciare a tutto il resto, davvero tutto, dai cartelloni pubblicitari ai vestiti’. Questa la singolare motivazione all’ancor più singolare partita disputata in campo. Da calciatori completamente nudi,  con indosso solo i calzettoni di colore differente per le due squadre, e le scarpette da calcio. Dipinti a mano sulla schiena i numeri per identificare i due team.

La protesta, manco a dirlo, ha suscitato grande curiosità ed ha  travalicato in poche ore i confini tedeschi. Le immagini dei pingui calciatori improvvisati per l’occasione hanno fatto il boom di visualizzazioni nel web.

‘Attraverso i miei eventi di nudo, voglio dare un esempio di diversità e naturalezza, contro la dipendenza e l’influenza dei social media e i falsi ideali di bellezza’, ha aggiunto l’artista tedesco. Come si suol dire, due piccioni con una fava: avversare un calcio dove a farla da padrone è il dio denaro, ma anche puntare il dito sulla superficialità di quello che un tempo era  lo sport macho per antonomasia.

Più genuino, con meno interessi, ma soprattutto senza fronzoli

Immagine tratta da La Gazzetta dello Sport

Chiara Farigu

Pubblicato da Chiara Farigu

Insegnante in pensione, blogger per passione. Laureata in Scienze dell'Educazione, ama raccontarsi e raccontare l'attualità in tutte le sue sfaccettature. Con un occhio particolarmente attento al mondo della scuola e alle sue problematiche