Non poteva ferirmi
l’avversario crudele
né l’aperto nemico;
una fortezza armata
protegge questo cuore
dalle nascoste insidie.
La freccia avvelenata
si nutrì del mio sangue,
si tese sulla corda
della mia sicurezza.
Per questo non poteva
mancare il suo bersaglio
ma, neppure, lasciarmi
esanime al terreno.
E dunque io cammino,
parlo, sorrido e vivo,
inganno questo cuore
con un gioco di specchi,
come colui che il sole
veda dentro un riflesso.
Il cielo in una pozza,
l’albero nel germoglio,
l’eterno negli sguardi
della vita che fugge.
Il niente si fa tutto
e la mia cicatrice
diviene, solamente,
briciola di infinito.
©® Copyright foto di Ornella Succo scattata nel 2018 al castello di Nymphenburg presso Monaco di Baviera.
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