Giorgio e il segreto del suo orto

DI FRANCO FRONZOLI

Giuseppe era un nonno di poche parole, ma quando parlava si faceva capire molto bene.

Aveva alle sue spalle una carriera da muratore, una ditta di quattro persone, tutte competenti, alle sue dipendenze.

Aveva finito di lavorare a 70 anni, non perché lo volesse, ma perché tutta la fatica di una vita si era riversata sulla sua schiena.

Quando nacque Giorgio, il figlio di sua figlia, si ricordò di suo nonno, anche lui muratore, che lo aveva avuto vicino per tanti anni.

Giuseppe, nonostante tutto, era uno che si adattava un poco in tutti i lavori, ma la sua passione era l’orto che curava come fosse un gioiello.

Aveva la mania dell’estetica, tutto doveva essere ordinato, per esempio: le canne dei fagiolini le teneva perfettamente in linea, aveva suddiviso il terreno in modo tale da suddividere equamente il tipo di insalata, pomodori e tutto il resto.

Aveva un giardino abbastanza ampio ed ai bordi per tutta l’ampiezza aveva coltivato e fatto crescere dei fiori, di tutti i tipi e colori.

I genitori di Giorgio lavoravano entrambi e quando aveva compiuto due anni, fu affidato ai nonni paterni, per compensare i momenti della loro della loro assenza.

Geltrude, la nonna, esperta di bambini, ne aveva avuti sei, quando veniva chiamata, andava a prendere Giorgio a scuola.

Gli preparava la colazione, gli metteva dei vestiti comprati appositamente per suo nipote anche perché, diceva che sua figlia e suo genero non avevano giusti gusti .

Ma non trattavano Giorgio come una reliquia, anzi gli davano spazio ed autonomia .

Verso le nove entrava in scena Giuseppe che lo portava nell’orto, gli indicava il tipo di verdure da raccogliere e già a quell’età gli parlava come se davanti avesse un agronomo.

Un’oretta di lezione nell’orto e poi, iniziavano a camminare, attraversando un lungo viale alberato, anche quando pioveva o tirava vento come si legge in altra favola.

Portava con se un libro, sempre, e durante le soste che erano meticolosamente lèggeva a Giorgio alcune pagine; i preferiti erano Pinocchio, Ansel e Gretel, Gatto con gli Stivali, I tre porcellini, Pollicino ed i Musicanti di Brema.

Giorgio ascoltava, ed ogni tanto chiedeva al nonno spiegazioni su ciò che non aveva capito.

Crebbe il nipotino, nutrendosi con latte, libri e  i prodotti dell’orto.

Aveva 14 anni ed era in grado di “ scolpire “ l’orto come piaceva al nonno, tutto in ordine, allineato ed innaffiato.

I genitori, volevano che Giorgio diventasse un architetto

, infatti prese la laurea in architettura per far contenti il papà e la mamma.

Ma subito dopo, conseguì un’altra laurea:  quella in Agronomia, per fare contenti i nonni.

Adesso dirige un centro CREA ( Centro per la ricerca in Agricoltura e analisi della Economia Agraria ), ma non ha ancora capito come riuscisse, il nonno a fertilizzare il terreno ottenendo i migliori risultati.

Si dice”che Giuseppe, si alzasse poco prima dell’alba e concimasse in grande segreto, il suo orto.

Ancora oggi rimane un segreto

Immagine tratta dal web

scrignodipandora
Latest posts by scrignodipandora (see all)

Pubblicato da scrignodipandora

Sito web di cultura e attualità