Giornata Mondiale della terra tra arte e bellezza

DI FEDELE BOFFOLI

Una festa che si rispetta non riguarda esclusivamente il bilancio e la celebrazione di un’attività del passato, ma soprattutto il suo svolgersi, al presente, nell’auspicio del suo migliore declinarsi al divenire.

Cosa rappresenta oggi per noi la “Giornata Mondiale della Terra” è un interrogativo tutto da chiarire. I poteri sovranazionali e finanziari mondiali hanno deciso per noi un’agenda verde, con tanto di svolta epocale e transizione ecologica e digitale, dicono, per contrastare i cambiamenti climatici, le emissioni inquinanti, la plastica e quant’altro, quindi prepariamoci.

A dire il vero non è la prima volta che, a livello mondiale, annunciano provvedimenti e cambiamenti, a garanzia del nostro bistrattato Pianeta, ma anche questa volta non si comprende “come quando e se” questi verranno realizzati.

Il tutto, infatti, sta per accadere nel pieno di una trasformazione epocale, dove a causa di un virus, altamente mutageno, di origine misteriosa, a quanto pare risolvibile solo con i vaccini, si stanno stravolgendo i mercati, azzerando i diritti dei ceti medi e bassi (libertà, lavoro, sanità, giustizia…), e trasformando l’economia in favore di banche, multinazionali, e-commerce e big tech.

Ecco a voi, presentata sul piatto, è la svolta green, con tanto di testimonial ecologico. La realtà però è diversa, qui da noi, ad esempio, le industrie più pesanti e inquinanti continuano le loro perniciose emissioni, con rischio e pericolo, costante, della cittadinanza dei centri limitrofi; e si ha, con buona pace del mondo politico, il coraggio di licenziare per un post di sensibilizzazione, tematico, sui social.

Celebriamo, pertanto, questa giornata di festa che di festivo non ha proprio nulla, c’è da piangere e percuotersi il petto, tanto per cominciare da come stiamo trattando, ipocritamente, il Pianeta e l’Umanità (da humus: terra) e, ovviamente le sue risorse, le nostre risorse, non quelle, solamente, di “quattro” finanzieri mondialisti, magari eugenetici.

Questa Festività va tramutata, come tutte le altre, in Festa della Consapevolezza e dell’Arte di trasformare noi stessi e quanto circostante in armonia con i principi e le energie universali e non quella inversa e separativa (diaballo) al servizio dell’ego narcisistico, autoreferenziale e distruttivo.

 


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