Gli allerta meteo di un tempo

DI FRANCO FRONZOLI

Allerta meteo di un tempo .

Quando le case erano fatte con sassi ed una famiglia viveva senza riscaldamento, senza luce e  le persone, si lavavano con acqua fredda: il meteo esisteva già.

Erano il papà o la mamma oppure il nonno o la nonna, che si affacciavano alla finestra, meditavano per circa 5 minuti, rientravano ed il bollettino meteo era servito.

Oggi sereno, con nuvole sparse. Oppure sereno al mattino e meno nel pomeriggio. Domani, pioggia a catinelle. Oppure nevicate sui rilievi. Informazioni a costo zero e direttamente fornite in loco.

Allora bastava un’ occhiata al cielo per rendersi conto se fosse prudente uscire.

Il contadino, credetemi, mentre seminava o arava, ogni tanto alzava la testa al cielo per verificare se vi fossero nuvole nere all’orizzonte, in quel caso avrebbe affrettato le operazioni .

Anche l’inverno, quando si palesava la neve, si cambiava sistema: legna nella stufa artigianale, vestiti possibilmente di lana, un’ organizzazione perfetta.

Per il resto c’era l’abitudine di sopportare ogni tipo di rigidità, anche quando il termometro andava sotto lo zero.

I più tutelati erano gli animali: dalle mucche, alle pecore, dalle galline, ai conigli , attenzioni particolari venivano riservate ai cani, amici fedeli  e cooperanti nei lavori compresa la sorveglianza.

Bisognava pur mangiare.

A proposito di colazione, pranzo e cena, questi erano i tre  rifornitori indispensabili: l’orto, gli animali e gli alberi da frutto.

Uova fresche, latte, carne, oltre alla frutta rappresentavano gran parte dell’alimentazione. Gli ulivi bastavano per produrre l’olio necessario, non esisteva lo zucchero di canna ma il miele sì.

Era una vita spartana, dove i figli crescevano sani e numerosi a forza di polenta e baccalà.

La televisione, per loro grande fortuna, non esisteva, le notizie locali provenivano con tutti i dettagli dalle comari dei paesi.

Insomma un tg porta a porta.

Ma quello che era l’ingrediente sempre presente era il “ sorriso “ come la confusione, 8 o 10 e forse più  persone in casa, non permettevano il silenzio, ma regalavano vivacità.

L’aspettativa di vita non era quella dei  giorni nostri, ma era molto più intensa ed impegnativa.

Non esisteva la didattica a distanza e nemmeno la sospensione scolastica per allerta meteo.

Sempre presenti: con pioggia neve o temporale. Senza ordinanze di sindaci per chiusure, per chiudere le scuole.

Studiare e camminare…

Insomma un’altra vita che si può assimilare al caffè : più è ristretto e più è buono…

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