Governo Draghi. Basta polemiche, adesso pensiamo a sopravvivere

di Gerardo D’Amico

Perché non essere contenti che chi fino a ieri parlava di sovranità e antieuropeismo adesso si dice pronto a cambiare registro, facendo un salto nel 2021?
Perché non accogliere con favore la sintesi tra chi vorrebbe solo stato e chi solo privato, chi la flat tax e chi le tasse al 50% anche per i “ricchi” di 3mila euro al mese?
Perché non sentirsi rassicurati dalla grande base parlamentare che diluisce la possibilità di ricatto e interdizione, che se non sei d’accordo ciao e amici come prima?

Perché non sentirsi orgogliosi di avere finalmente a capo del Governo una persona preparata, seria, guardata con rispetto ed ammirazione nel mondo, sperando che sia lui e lui solo a scegliersi i ministri, che siano almeno la metà del suo livello e avremo l’esecutivo in grado non solo di spendere in modo efficace i soldi europei ma mettere mano ai mali della pubblica amministrazione, della giustizia, della formazione?
Col Parlamento ogni Governo dovrà ovviamente fare i conti, ed è bene ed ineliminabile che sia così non solo formalmente, che la democrazia lì dentro si sostanzia: ma se i Partiti che quel Parlamento hanno popolato di persone che occupano tutta la scala delle qualità, a 0 a 100, non si renderanno conto che questa è l’ultima fermata prima del Fondo Monetario e di chissà cosa a livello sociale, col carico di crisi economico sanitaria che si protrarrà ancora per molti mesi, se quei Partiti non saranno capaci di fare un salto di qualità nell’ora più buia, senza rendersi conto che questa è l’ora più buia quando finiranno prestiti, fondi perduti, licenziamenti bloccati: quello che si vede lì in fondo non è il blu dell’orizzonte, ma il mare.
( Non è indispensabile, adesso, mettere mano all’immigrazione, al fine vita e a tutto quello che divide con l’accetta la destra dalla sinistra: purtroppo non ce lo possiamo permettere, prima occorre sopravvivere. Se poi Draghi facesse il miracolo di far accettare agli uni e agli altri una regolamentazione condivisa, sarebbe appunto un miracolo che è bene non aspettarsi. Decideranno gli italiani, tra due anni, da chi vogliono essere governati e con quali libertà e diritti)

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