Governo Draghi: Non ci si può sottrarre ma non si può fare a ogni costo né con chiunque

di Michele Piras

Non ci si può sottrarre, non in questa fase storica.
Ma è bene dire, non a ogni costo.
Non ci si può sottrarre, anche se qualche film simile l’abbiamo già visto e l’unica possibilità è lavorare per un finale diverso.

Non è certo la stessa cosa parlare di Draghi, Monti, Dini, va bene, d’accordo.
Ma si consentirà almeno un brivido lungo la schiena, al solo dubbio di dover ripercorrere stagioni passate di controriforme che hanno squarciato il Paese e generato la macelleria sociale e i rancori con i quali tutti ancora oggi facciamo i conti.
Non ci si può sottrarre, ma non si può fare a ogni costo né con chiunque.
Non con la destra becera che vomita odio e semina divisione fra le fasce sociali più deboli.
Non con chi ha lavorato, dietro i vessilli di un nazionalismo provinciale e straccione, per distruggere l’Unione Europea.
Non con chi deve la sua fortuna politica alla menzogna della xenofobia, alle fake new e alle campagne contro l’immigrazione.
Non con chi immagina un Paese senza diritti, con chi considera la diversità un male da estirpare e le donne un oggetto domestico.
Non con chi rivendica l’insulto omofobo o il saluto fascista come un diritto d’opinione.
Non con chi rivendica legalità solo per gli altri e immunità per se stesso.
Non con chi bestemmia quotidianamente contro la sua stessa religione e la utilizza contro gli altri come una clava.
Non ci si può sottrarre, d’accordo.
Ma si stia molto attenti, perché l’unità la si fa solo su uno schema minimo di valori e principi condivisi e perché se si cancellano i valori, i principi e la politica si finisce nella barbarie.
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