Carta, plastica o tessuto; materiali che pensiamo vengano riciclati quotidianamente. Vero, ma non sempre. Ecco quindi la lista dei 15 oggetti che pensavamo fossero riciclabili e invece non lo sono.
Abbiamo quasi raggiunto gli 8 Miliardi di persone su questo pianeta. E solo 3 di questi miliardi risiedono in aree urbane che producono 1,3 miliardi di tonnellate di rifiuti ogni anno.
Si stima che entro il 2025 questo numero salirà a 2,2 .
Di questi 1,3 miliardi di tonnellate di rifiuti solidi, 100 milioni di tonnellate sono materie plastiche che non vengono riciclate e finiscono nei laghi, nei mari ed infine negli oceani. Grazie alle correnti abbiamo oggi 5 grandi isole di rifiuti negli oceani.
Si stima che l’isola di detriti a nord del Pacifico abbia le dimensione degli Stati Uniti. Nessuna di queste viene ripulita perchè nessun paese vuole riconoscerla come propria.
E per quanto a volte ci impegnamo a differenziare e riciclare gli oggetti per evitare che finiscano negli oceani, ce ne sono alcuni che ancora oggi ci ingannano. Scopriamo quindi assieme i 15 oggetti che pensavamo fossero riciclabili e non lo sono.
1. La ceramica
Purtroppo la ceramica rientra a pieno titolo nei rifiuti che finiscono in discarica o nei termovalorizzatori. Tuttavia siamo spesso portati a pensare che essendo un derivato dell’argilla (materiale naturale) questa sia in effetti riciclabile. Al giorno d’oggi purtroppo la ceramica non è solamente fatta d’argilla e anzi può contenere plastiche e la smaltatura è quasi sempre un processo chimico.
2. Spazzole per capelli
Le spazzole per capelli non sono riciclabili perchè il tipo di plastica utilizzata non può essere riutilizzata. Per questo consiglio sempre di acquistarle in bambù o di dare loro una seconda vita, come spazzola per cani o come spazzola da doccia.
3. Cuoio
Anche se ci si aspetta che il cuoio sia un materiale naturale perché ricavato dal pellame degli animali, in realtà al giorno d’oggi la conciatura prevede l’ulitilizzo di tantissimi sostanze chimiche alcune anche tossiche come il cromo che richiedono che il cuoio venga smaltito in maniera diversa per non danneggiare l’ambiente.
4. Gomma
Uno dei rifiuti più comuni negli oceani? I pneumatici delle automobili. Negli ultimi anni si é tuttavia cercato di riutilizzare i pneumatici per altri scopi. Per poter però dare una seconda vita al pneumatico é necessario smaltirlo correttamente nei centri appositi per evitare che finiscano negli oceani. Lo stesso vale per le guarnizioni in gomma.
5. Vecchi attrezzi da lavoro
Chi avrebbe mai detto che un vecchio cacciavite o un vecchio martello non possano essere riciclabili?
Per fortuna la maggior parte di quelli che non hanno manici di plastica, possono essere recuperati, a patto che il loro stato non sia troppo compromesso dal tempo.
6. Collant di nylon
Oltre a non essere riciclabili, le calze da donna di nylon non sono biodegradabili. Se non é possibile dar loro una seconda vita, devono essere gettate nell’indifferenziata. La differenza deve essere fatta al momento dell’acquisto.
Recentemente il brand italiano Csp International con la collaborazione di RadiciGroup, ha creato il primo paio di calze da donna con l’utilizzo di plastica riciclata.
7. Lacci per le scarpe
Sembrerebbero essere tutti fatti di cotone, ma in realtà i lacci e le stringe per le scarpe sono spesso intrecciati con fibre sintetiche. Inoltre le estremità sono quasi sempre chiuse in involucri di plastica. I lacci per le scarpe sono un esempio di come spesso qualcosa non appaia per ciò che é.
8. Le lampadine ad incandescenza
Verrebbe da pensare che le lampadine a incandescenza siano vetro e che pertanto possano essere differenziate. La realtà é che questo tipo di lampadine, a differenza di quelle a LED, non sono riciclabili per via dei componenti interni di cui sono composte.
9. Stracci
Al di la della composizione degli stracci, che siano essi fatti di cotone o fibre sintetiche, l’usura, lo scolorimento e il deterioramento della fibra, non ne permettono il riciclo.
10. Oggetti sporchi o unti
Dal cartone della pizza alla carta assorbente: tutto ciò che è unto o sporco non può essere riciclato. Qualsiasi materiale in grado di assorbire oli o liquidi organici non potrà essere riciclato.
11. Scontrini e carta da forno
Si è erroneamente portati a pensare che la carta sia sempre riciclabile. Questo purtroppo non è vero. La carta da forno proprio perchè oleata e antiaderente è un esempio di carta non riciclabile. Lo stesso vale per gli scontrini, la cui carta termica non può essere riciclata.
12. Giocattoli
Quando si pensa alla plastica con cui sono realizzati i giocattoli si è convinti che questa sia riciclabile. Purtroppo invece, questo tipo di plastica, classificata con la PE (polietilene), non è riciclabile.
13. Pennarelli, penne e righelli.
Come i giocatoli, anche i più comuni righelli, i pennarelli e le penne sono composti da plastica non riciclabile. Per questo è importante compiere una scelta consapevole durante l’acquisto, scegliendo penne e pennarelli ricaricabili.
14. Contenitori dei cosmetici
Nonostante molti flaconi siano di vetro, molto spesso i contenitori dei nostri cosmetici non possono essere riciclati e devono essere gettati nel cestino dell’indifferenziata. Alcuni beauty brand negli ultimi anni hanno però preso a cuore questo problema e hanno reso possibile il reso dei loro contenitori, garantendo sconti o rimborsi ai propri clienti in cambio.
15. CD, DVD e Videocassette
Anche se ormai il business dei CD, DVD e soprattutto videocassette sta calando, questi beni rimangono non riciclabili. Le moderne USB che stanno lentamente rimpiazzando i loro predecessori, sono infatti riciclabili se smaltite come rifiuti elettronici.
E voi lo sapevate già che questi oggetti non sono riciclabili?
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