I paesaggi sonori di Nicola Alesini (quarta parte)

DI OSCAR PIAGGERELLA

 

Registrato su due tracce EDIROL R-09, nel 2013 esce Maria’s Call. Dedicato alla memoria della madre e del padre. L’autore, nelle note di copertina (doveroso citare qui la pregevole grafica dell’art work realizzata da Barnaba Fornasetti), considera questo lavoro il suo punto di arrivo musicale, rivolto alla ricerca di una totale essenzialità espressiva come forma di un tentativo di testo poetico senza parole.

Sono composizioni/improvvisazioni nate di getto davanti ad un registratore acceso.

Essendo un artista impegnato anche socialmente contro la mafia, in quest’album è presente anche il brano Via D’Amelio che segna un’amicizia profonda con Rita Borsellino, sorella del magistrato Paolo Borsellino. Questo brano viene spesso eseguito nelle commemorazioni del magistrato, perito nella strage di Via D’Amelio, nota pagina oscura della storia italiana.

Nel 2009 intraprende una collaborazione con il sassofonista Andrea Polinelli realizzando un eccellente lavoro dal titolo Poliales Nicandre: vere e proprie scene musicali. L’album è inciso “live” in studio senza alcuna sovra incisione, facendo uso di loops preparati e realizzati in tempo reale, e di live electronics.

Nel 2013 pubblica Nostos, un altro eccellente lavoro che segna la sua collaborazione con Mauro Tiberi.

In questi ultimi anni Alesini rende pubblici molti album live (tra cui segnalo Viaggi Nella Memoria), incisi in vari concerti da Roma a all’Isola di Lampedusa. Queste esibizioni vengono inframmezzate con l’uscita di due particolarissimi album in studio: Sacro con il vecchio amico flautista Andrea Ceccomori e Ossigeno con Massimiliano Di Loreto.

Il primo, come dice l’autore, è un progetto nato dall’esigenza di descrivere sentimenti e paesaggi legati al tema della natività e della vita di Cristo. Quindi, è musica sacra, ma in uno stile personale, nell’intento e nella pulsione spirituale.

I due autori si avventurano nella libera improvvisazione tematica e melodica, più vicina al mondo del jazz, con particolare riferimento a Love Supreme di Coltrane, ricorrendo, come fondali sonori, all’uso discreto di loops elettronici.

Il secondo in ordine cronologico, appunto Ossigeno, è un progetto di solo clarinetto basso, sax tenore, soprano ricurvo, batteria, percussioni acustiche, chitarre e voce. L’amicizia tra i due musicisti, li conduce inevitabilmente a basare il disco sull’improvvisazione. Il loro modo di comunicare è in continua evoluzione e per questo difficilmente etichettabile.

A cura di Feellin’Blue

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