I paesaggi sonori di Nicola Alesini (seconda parte)

DI OSCAR PIAGGERELLA

 

Da subito traspare un personaggio dedito alla ricerca di nuove sonorità e nuove cifre stilistiche per l’improvvisazione con riferimenti sia alla musica del Mediterraneo che alle atmosfere della scuola jazzistica nord europea ed esordisce nel 1988 con Mediterranea (1988) insieme al pianista Andrea Alberti e al già citato Taddei.

Suggestioni oniriche, introspezione, recupero delle linee melodiche della tradizione, sono gli ingredienti fondamentali delle sue composizioni e di tutta la sua discografia.
Dopo qualche tempo dagli esordi, per Nicola Alesini il 1993 sarà un anno molto proficuo, sia sotto l’aspetto di uscite discografiche che di conoscenza personale di altri musicisti con cui collaborerà anche in seguito.

Il primo album di questa fortunata annata è Gilet (1993) con il percussionista americano Glen Velez, già collaboratore di Steve Reich. Un’altra importante presenza nel disco è quella di Layne Redmond, percussionista americana di grande talento. Velez e Alesini furono presentati da Emiliano Li Castro (presente anche lui nell’album con piccole percussioni) promuovendo loro un tour in Sicilia, durante l’incisione di questo album il percussionista americano era ospite a casa di Alesini. I due amici, presi dalla smania di suonare insieme spesso a tarda sera andavano a suonare, improvvisando, sulla spiaggia di Ostia.

Nasce così una delle più belle perle di “musica contaminata” realizzata in Italia nei ’90. Con il ritorno di Glen Velez in America, questa “magia” si interruppe. Ma nasce un’altra magia. In Gilet sono presenti anche Emiliano Li Castro Andrea Alberti, Gianluca Taddei con i quali concretizzerà altri magnifici lavori e da qui Nicola Alesini comincia a sentire un’urgenza artistica che lo porterà a realizzare Italian Soundtrack e il successivo Sirenides Voces.

A volte la casualità del destino determina situazioni inimmaginabili. Hans Joachim Roedelius (ex Cluster, ex Harmonia) si trovava a Roma per un suo tour. Non sapendo dove andare a dormire venne presentato da Li Castro ad Alesini. Tra i due nacque, oltre che una forte amicizia, anche un’ammirazione sia umana che verso le reciproche ricerche musicali. Nacquero così tre meravigliose “creature sonore” dal titolo To Cover The Dark, Friendly Game e l’ineguagliabile Aquarello.

Siamo nel 1994 e l’incontro con questo “mago del suono” elettronico, per Alesini è un’ulteriore spinta a procedere verso la strada della contaminazione. Abbandona momentaneamente i passaggi jazzati, le melodie mediterranee per dare spazio alla sua interiorità più profonda per porgerla completamente, e con estrema grazia, ai meravigliosi tappeti sonori di Roedelius. Come accade in Friendly Game che nasce come improvvisazione al Palazzo delle Esposizioni di Venezia. Aquarello invece, è una sorta di viaggio onirico nei rispettivi paesaggi interiori, “dipinti” ad acquarello, dai due musicisti. Questo disco è la registrazione integrale di quanto suonato nel Festiva di Lanzarote..

Pregevolissimo è anche il lavoro di treatment di Fabio Capanni che partecipa al disco anche con l’uso della chitarra, tantrica, e-bow. Durante la registrazione di questi tre album si susseguono tour in Austria fino al Festival della Musica Visuale a Lanzarote nelle Canarie.

A cura di Feellin’Blue

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