I venturieri, Carla Maria Russo

DI RITA CUTUGNO

Autore: Carla Maria Russo
Titolo: “I venturieri. La travolgente ascesa degli Sforza”
Editore: Piemme
Il terzo libro, in ordine di uscita, sugli Sforza. Questo è dedicato alle origini della famiglia, quindi andrebbe letto per primo.
Cotignola, maggio 1385. Due famiglie rivali: gli Attendolo e i Pasolini. Giacomo Attendolo, detto Muzio, ha una tresca con Imelda e rischia l’ira violenta del padre, che si è sempre comportato con estrema durezza con la moglie e tutti i figli, per i quali vedeva solo un futuro da contadini. Muzio, però, ha altre ambizioni, è intelligente, sveglio, molto forte fisicamente e si unisce alla compagnia del capitano di ventura Boldrino da Panicale, incontrato casualmente dopo un convegno d’amore con Imelda. Da quel momento la sua vita cambia e, in pochissimo tempo, dimostra le sue doti di combattente e di astuto venturiero. Sarà chiamato Muzio Sforza, conteso da tutti i signori d’Italia. Avrà molte donne, ma amerà sempre Lucia, che gli darà molti figli, anche se il più amato sarà sempre il primogenito Francesco, che rivelerà grandi doti diplomatiche, militari e politiche. Muzio non sposerà mai Lucia, perché considera il matrimonio un mezzo per stabilire alleanze e conseguire ricchezze, quindi si sposerà per convenienza, come farà poi anche Francesco.
Alla morte di Muzio, prenderà il comando Francesco, il quale sposerà Bianca Maria Visconti, figlia dell’instabile e pericoloso Filippo. L’ascesa di Francesco è inarrestabile, ma il figlio Galeazzo si dimostrerà incapace e, soprattutto, vittima delle tare ereditate dalla famiglia materna.
Un secolo di storia raccontata nello stile dell’Autrice che, oltre alle battaglie militari e alle spietate lotte per il potere, narra anche l’amore, gli intrighi politici e il rapporto tra genitori e figli. I personaggi sono tanti, tutti importanti e descritti minuziosamente.
La narrazione è sicuramente fluida, ma ho ritenuto inutili e molto prolisse alcune parti del romanzo delle quali, secondo me, si poteva tranquillamente fare a meno. Ho saltato molte pagine nella seconda metà del libro e la comprensione del romanzo non ne ha risentito. Le ho ritenute ripetitive e noiose. Per il resto, nulla da dire. Carla Maria Russo è sicuramente una grande scrittrice, ma non ho trovato in questo libro la bellezza e il coinvolgimento totale di altri suoi romanzi.

Immagine tratta dal web

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