Il caso Klubradio arriva a Bruxelles e fa infuriare gli eurodeputati

di Elena Cavallone

Più di ottanta eurodeputati hanno scritto una lettera alla Commissione europea chiedendo di intraprendere un’azione “concreta” circa la repressione della libertà di stampa in Ungheria.

Da domenica “Klubrádió”, la più grande stazione radio ungherese indipendente, è disponibile solo su Internet in quanto l’autorità per i media non ha esteso l’uso della frequenza assegnata alla radio.

La Commissione Europea ha inviato una lettera alle autorità ungheresi chiedendo che la radio possa usare la sua frequenza attuale fino a quando la decisione finale non diventerà legalmente vincolante.

“Non possiamo abbandonare questa battaglia per lo Stato di diritto”, afferma l’eurodeputata francese Laurence Farreng. “Penso che dobbiamo fare tutto il possibile. Seguo molto da vicino il piano d’azione sui media che è stato proposto dalla Commissione europea e il mediapluralismo è una parte del progetto. Quindi penso che sia arrivato il momento di agire per chiedere più libertà e più finanziamenti per i media “.

Allo stesso tempo, la delegazione del partito al governo – Fidesz- ha scritto ai colleghi del Partito popolare europeo per assicurare che il caso è di natura legale e che c’è molta disinformazione e false informazioni al riguardo.

“Klubradio deve rispettare la legge cosi come altre stazioni radio o organi di stampa – afferma Balázs Hidveghi, esponente del partito del premier Orbàn al Parlamento europeo. – L’autorità per i media non ha rinnovato automaticamente la frequenza per questa stazione radio perché ha infranto alcuni dei regolamenti che avrebbe dovuto rispettare “.

Nel frattempo Monika Karas, presidente dell’autorità per i media ha pubblicato una dichiarazione in cui cerca di far luce sul caso, che ha attirato l’attenzione dei media internazionali.

Secondo la dott.ssa Karas la frequenza a Klubrádió non sarebbe stata revocata: la sua licenza è semplicemente scaduta dopo il termine massimo di 7 anni stabilito dalla legge e la presenza di precedenti sanzioni nei confronti della radio renderebbe impossibile il rinnovo automatico della licenza.

Afferma inoltre che questo non significa che l’emittente abbia perso in via definitiva la frequenza, ma solo che c’è l’obbligo di indire un concorso pubblico per aggiudicare la frequenza in questione.

Conclude inoltre affermando che in Ungheria operano 156 emittenti radiofoniche terrestri e 78 radio online e che autodichiararsi l’unica radio libera non può dare adito a trattamenti speciali in uno stato di diritto.

Da Euronews

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