Il cerchio della vita

DI MARIA RONCA

Ci sono storie che fanno dei giri immensi alla ricerca della felicità a tutti i costi e d’un tratto ritorni al punto di partenza.

Certezze che divengono frammenti di altre storie, di altri lidi e di altri porti.
Rintocchi di ore ballerine, inciampi sgraziati, fusi orari di primavere mancate, silenzi sordi che martellano nei capi sconosciuti di terre straniere su approdi senza Patria.

La vita ride al passo stanco di chi si appoggia alle strane coincidenze, cadono eroi, pagine diventano improvvisamente bianche, una amnesia totale che coglie di sorpresa il più bravo degli sceneggiatori.

La vita, per quanto la vuoi immaginare ti riporta esattamente dove devi essere.
Nessun segno premonitore, sei l’artefice delle tue decisioni, dei tuoi comportamenti, delle tue concrete azioni.

Per quanto buffa ti sembrerà, un fatto, un evento ti proietterà a un pensiero originario e limpido, e che nel corso della vita cambi solo se fa più comodo o peggio ti avvantaggia.
Allora ti poni un grosso problema e la prospettiva cambia.

Ora sei dall’altra parte, a giudicare, a giustificare, a tergiversare, a rimandare e a procrastinare.
Con il pensiero si smuovono montagne con la paura si costruiscono cattedrali sui precipizi.
Quante parole sprecate al vento quando non sei al posto di una persona, quando non è la tua vita.

Persino Dio diventa un punto morto. Una croce piantata lungo la strada per scappare dalle prove e dalle responsabilità.
Nero su bianco, il tutto diventa niente e nei ruoli capovolti quelle intenzioni, quegli ardori si rimettono in gioco, hai solo interpretato una una parte.

Nel pensare di aver deluso qualcuno la verità è che si rinnega se stessi, la propria natura.
Allora sarebbe bello chiedersi ne è valsa la pena se, ha portato più sofferenza che felicità?

Maria Ronca, Sociologa

Immagine tratta dal web

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