Il finto contadino e la semina finita male

DI ROBERTO BUSEMBAI

 

C’era una volta un contadino che di contadino aveva solo il nome, ma visto che si trovava in aperta campagna, che abitava in una casa circondata da terreno ortivo e coltivabile, visto che aveva ereditato quella fattoria con pure animali tipo conigli, galline e anatre, non gli rimaneva altro, appunto, che fare il contadino.

Un giorno prese una vanga, si recò in un campo e iniziò a smuovere e scavare la terra, aveva deciso di seminare, e prese i primi semi che gli parve andassero bene e li sparpagliò come meglio poteva, poi con cura ricoprì il tutto e ritornò a casa contento e fiducioso che domani avrebbe avuto i suoi frutti.

Ma nella notte venne un forte temporale, e quel campo che lui aveva seminato si allagò in un attimo, tanto era vicino a un rio che subito era straripato, e alla mattina quando il contadino vide tutto questo sfacelo, non seppe spiegarsi come fosse avvenuto.

Allora non si fece  prendere dallo sconforto e afferrò la vanga un’altra volta, andò a smuovere la terra in un altro campo, molto più distante dal primo, e anche in salita, così la pioggia non l’avrebbe certo allagato.

Seminò di nuovo quello che aveva pensato fosse giusto seminare e poi di nuovo tornò a casa sicuro che l’indomani avrebbe certo trovato qualche pianta già nata e pronta a maturare.

Ma sul fare della sera, una mandria di cinghiali passò su quella semina distruggendo tutto, il campo purtroppo era troppo vicino al bosco e questi animali sul fare della notte escono e vanno a cacciare.

Non vi dico la disperazione di quel contadino nel trovare di nuovo tutto sfatto e in malora.

Il caso volle che mentre questi si disperava, passasse lì vicino un altro contadino, uno vero, uno che da padre in figlio, generazione su generazione, aveva appreso quel lavoro e ne aveva ereditato le giuste maniere.

Chiese a quel disgraziato che si disperava cosa avesse, e questi gli rispose che i cinghiali gli avevano rovinato la semina che aveva fatto, al che il vero contadino rispose che, si era vero quello che asseriva, ma la colpa era anche sua che aveva seminato nel posto sbagliato.

Ma l’altro continuava senza ascoltare e gli narrò della semina vicino al rio che la tanta acqua esondata gli aveva rovinato, e così pure questa volta il vero contadino gli rispose, che sì era vero che era venuta tanta pioggia da far straripare il rio, ma la colpa era anche sua perchè non doveva seminare troppo vicino a un torrente.

Quello parlava e si disperava e non ascoltava affatto ciò che il buono e vero contadino gli insegnava, e così parlando gli disse che la prossima semina l’avrebbe fatta vicino alla casa così nessuno si sarebbe attentato di distruggerla, i cinghiali sarebbero stati lontani dal bosco e il torrente era molto più a valle.

Ma il vero contadino gli disse:
“ Senta mi stia a sentire, non è ancora il momento di seminare, in qualsiasi posto lo vada a fare, aspetti la primavera, siamo in autunno e qualora riuscisse pure a farlo, il seme non avrebbe il giusto calore e la giusta dose di acqua da farlo crescere e maturare.

Aspetti la primavera, abbia questa pazienza, ora si riposi, che poi in quella stagione e poi anche quella dopo, l’Estate, allora sì che avrà da lavorare e dovrà essere pronto e resistere anche per molte giornate senza quasi dormire.”
E se ne andò

Ma il finto contadino che lo aveva ascoltato disse tra se:
“ Sempre così gli altri, pretendono di sapere, quello vorrebbe che io mi stancassi per poter magari un giorno vendere tutto e magari sarà lui a volere comprare……ma io non ci casco caro mio “furbone”, io semino quando voglio e quando mi pare, se dovessi dar retta a tutte quelle cose che si dicono tanto per chiacchierare, in poco non mi troverei più niente e morirei di fame.”.

E continuò per tutto l’autunno e l’inverno a fare come voleva e pensava lui, e la fine non ve la sto certo a narrare perchè penso la sappiate dedurre anche da soli, e pure la morale se volete penso che non abbia da essere nominata…basta che pensiate a ogni cosa che viene fatta, detta e pensata oggi giorno …la risposta è assicurata.

Immagine web: Vincent van Gogh – Il seminatore

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