Il fiume Sile- Le emozioni del fiume del silenzio ⋆ lo scrigno di pandora

DI FLORA BARIN

Ad osservare lo scorrere lento delle sue acque, si ha l’effetto di staccare i pensieri che non ci lasciano mai, per connettersi con una natura che ti rapisce e ti trasporta in un’altra dimensione.

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Scorre, il Sile, a tratti lento, a tratti poco più rapido, e le sue acque incantano.
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Un’acqua davvero affascinante.
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Acqua di risorgiva.
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Acqua vitalissima.

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Le sue sponde e le aree vicine sono ricoperte di vegetazione che brilla di una luce che, riflettendosi nell’acqua, ne moltiplica l’effetto. In certi tratti c’è abbondanza di salici piangenti dai lunghi rami che scendono fino a lambire l’acqua. Per effetto della brezza sono sempre in movimento, creando viva animazione.
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Da diversi anni il territorio che accoglie questo ambiente particolare è divenuto Parco Regionale, salvaguardando così il fiume dalla industrializzazione, e la fauna che lo abita ha la tranquillità di chi sta a casa propria.
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Antiche ville venete, ben conservate, e parecchi mulini sono distribuiti lungo il suo percorso. Ricordano un passato in cui la vita quotidiana si svolgeva proprio in quelle aree e il silenzio del fiume veniva animato dal ritmo dell’uomo e degli animali nel laborioso trascorrere dei giorni e nel succedersi delle generazioni.
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Il Sile nasce, cioè affiora in tante polle, nel territorio di Casacorba, nella campagna tra le province di Treviso e Padova. Le sue acque arrivano dalle Dolomiti, si inabissano nella profondità della terra e qui emergono, creando un fiume che defluisce nella laguna di Venezia, a Portegrandi.

In tutto sono 95 chilometri di percorso su un dislivello che non supera, dalle sorgenti alla foce, i 30 metri. Il Sile è il più lungo fiume di risorgiva d’Europa.
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Trovare un po’ di tempo per immergersi nella natura fa star bene, si è avvolti ed assorbiti dalla potente presenza di vita.