Il guinzaglio lento
del tempo che scorre,
mi regala gocce rosse
di notti insonni.
Risalgo la collina,
idolo delle folle
in costellazioni di macchie,
lamenti inascoltati.
All’ultimo giro di giostra
apro lo scrigno delle meraviglie,
ricolmo di appunti scarabocchiati.
Nelle mie chiacchiere innocenti
gli occhi grondano lacrime,
annotazioni disordinate
di paure inconfessabili.
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