Appartengo alla disfatta del mio tempo.
Appartengo, a questo nostro tempo
che nutre gli spazi di ipocrita incoerenza.
Progresso del tempo o del tempio (la vita),
che degli insegnamenti più antichi, ora,
indossa gli abiti eleganti del moderno
rigonfi di vuoto e saturi di squarci.
Cedono le colonne maestose del tempio.
Come addormentate le anime ritrovo,
intrappolate nella crescita di un futile io,
mentre il tutto sgretola attorno,
e tra le mani, sabbia che scivola via.
Fortificato il senso dei giudizi e pregiudizi!
Saltiamo l’irritante ostacolo del nostro tempo,
rifugiamoci tra gli spazi a noi famigliari;
grida di rabbia e canti, urlo alla vita
che con amore mi incontra e sostiene…
Immagine tratta dal web
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