Anche quest’anno il nostro Presepe ha occupato legittimamente il suo spazio, per continuare la tradizione e segnare la Festa, ma, soprattutto, per ricordare e ricordarci di percorrere quelle strade, non sempre segnate sulle mappe del nostro sentire e del nostro agire, che ci conducono nei luoghi dove l’amore si coniuga con la speranza, terreni fertili per la Nascita.
Natale non è solo una festa di luci, ma è la luce per scoprire il volto dell’altro nel tempo della festa.
E se il nostro cuore diventa capanna e mangiatoia, così, semplicemente, al di fuori della scadente poesia, della vana retorica, degli abbracci simulati, della commozione a buon mercato.
Senza la pretesa di cambiare il mondo, né l’illusione che basta essere buoni e generosi una volta all’anno per diventare persone perbene, allora è veramente Natale, il nostro Natale, che vorrei fosse di tutti, nessuno escluso. Auguri, dal più profondo del cuore
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