Il nostro secolo, considerazioni e dintorni

DI RICCARDO ANCILLOTTI

Quando nel 2001, caddero le Torri Gemelle, tutti credemmo nella fragilità di un mondo basato sul benessere di un miliardo di persone e la subalternità e povertà dei restanti sei miliardi.
Ignorantemente guardavamo il dito senza capire che c’era da qualche parte la luna.

Tutto aveva già preso piede, qualche anno prima. Ovvero con la nascita di “Internet”.
Un meccanismo di comunicazione globale, che di lì a poco, avrebbe fatto da cassa di risonanza per ogni tipo di mercato; dall’oggetto più banale, alla commercializzazione delle persone, intese come bene di primo consumo di ogni diavoleria, sia pur priva di qualsiasi utilità, ma corrosiva di buona parte della capacità critica dell’individuo.

Il segreto, sta tutto, nella facilità di dialogo e comunicazione virtuale. Una facilità che diventa ben presto un surrogato della ‘parola’, dello ‘studio’ e del ‘bisogno di comunicare’.

Tende ad azzerare inoltre la capacità propria di critica oggettiva e ‘libera la mente’ dal dover approfondire gli argomenti.
Tutto ciò, mentre fa il gioco di un mercato sempre più oppressivo ed invisibile, ti lascia libero di raggiungere i massimi traguardi ‘virtuali’. Cioè “Il Niente”, custodito in un sarcofago dipinto da milioni di geroglifici, che rappresentano “Il Tutto” !
Eravamo entrati nel paradosso dei paradossi e non lo sapevamo?..

Personalmente credo proprio di sì !
Il miglioramento della condizione umana, parte proprio da ampliare il ventaglio delle conoscenze.
La ricerca scientifica, la medicina, le materie umanistiche, la ricerca storica ed antropologica, ed ogni altra branca della conoscenza, di fronte ad una globalizzazione del “sapere”, sarebbero progredite come mai prima nella vita dell’uomo.

Ed è stato così, in parte. In pochi anni si sono saltate esperienza generazionali. La scienza per il cittadino comune è diventata una “toccata e fuga” verso qualcosa di maggiormente innovativo rispetto al giorno prima e legata all’incoscienza che il giorno dopo sarebbe stata già superata da un’altra.

Gli oggetti, sono diventati dei “totem” ai quali chiedere sempre nuovi bisogni all’infinito. O meglio, fino a quando la persona non capisce che ha perso tempo, rapporti, capacità umana e la sintonia con la vita vera, quella di tutti i giorni.

A questo punto, chiunque voglia mantenere un Potere Superiore, basta che gestisca e controlli i circuiti di “internet” (social, ecc.) e riesce a farti credere che un arrogante qualsiasi sia capace di riscrivere il mondo. Il tutto senza bisogno di Storia, umanità, sentimenti nobili, ed altre sciocchezze! Ovvero senza “cultura”! Perché la cultura fa ragionare la gente con il proprio cervello e gli impedisce di abboccare a ‘foto’, ‘spot’, ‘frasi’,’offerte’ che sono cose da credulonerie medioevali.

Se oggi con la pandemia di Covid in corso, non avessimo ancora avuto il vaccino per frenarla, si sarebbero riempite le piazze di gente che avrebbe attaccato i Governi colpevoli di non aver ancora trovato un vaccino. Il fatto invece che il vaccino ci sia fa si che un uso criminale dei circuiti informatici abbia inculcato teorie complottistiche sulla medicina ufficiale, perche’ agisca da detonatore su il malcontento esistente.
Certo molti di noi si sentono superiori a queste cose, vero?

Eppure, basta un personaggio  qualunque che dica che i terremoti sono causati dal movimento sul globo terrestre di sette miliardi di persone e la notizia facilmente riesce a penetrare menti rese sole dall’incomunicabilità cercata e voluta da un substrato di malcontento, mai risolto.
Questi sono i reali limiti del sistema democratico, perchè la modernità è inutile se non produce un progresso sociale che affronta i problemi reali di coloro che hanno bisogni vitali e li risolve.

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