Sospendo il giudizio e mi limito a far i migliori auguri ai nuovi ministri e al nuovo governo.
Ma soprattutto al nostro Paese, perché rinasca dalle ceneri economiche, sociali e psicologiche di una pandemia devastante.
Trattengo il malessere di dover annotare alcune figure che avrei preferito non vedere mai più in quelle posizioni e il dispiacere per l’esclusione di Peppe Provenzano, giovane e valido esponente del precedente governo.
Nell’emergenza e nelle larghe coalizioni però è così, se ci pare.
Aspettiamo e vediamo.
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