DI SILVANA PINTO
Nella mia vita ho tastato ogni tipo di dolore, un po’ come tutti … ma mi fermavo là, a quella sensazione di tristezza, di amarezza, il pianto, il buio… non andavo mai oltre, credevo che il dolore fosse come una candela che, finita la cera, si spegnesse.
Adesso so che non è così, il dolore è qualcosa di profondo, talmente profondo che è proprio quello non visibile agli occhi, è radicato e presente in ogni parte di te, ci vivi e ci convivi, spesso senza rendertene conto…in ogni passo, in ogni sorriso, in ogni attimo della giornata, ti abbraccia come fosse il tuo amico più caro e forse lo è perché non ti abbandona mai…
E poi con grande meraviglia ti accorgi che nel tuo dolore c’è qualcosa che lo rende più dolce, gli occhi di un bimbo che ti fissano e ti sorridono , il sole che ti riscalda il viso, un dettaglio, un fiore di un colore che non avevi mai visto…
Tutto questo ha un nome e si chiama “vita”, quotidianità, universo …
Persino un tramonto riesce a convivere con il dolore…
In questi ultimi tempi ho capito una cosa: il dolore è per assurdo un “salva vita”, una medicina a lento rilascio che previene e cura, un silente saggio che ti impartisce lezioni su come diventare forti, quasi anestetizzati ai dolori più grandi…
Pensateci…
Il dolore toglie sempre qualcosa, ma dà una grande possibilità: trovare, nelle piccole cose, la forza di lottare per vivere.
Credo che il segreto per convivere con esso sia proprio riuscire a farlo.
Come si fa? Lasciare che il sole asciughi il tuo viso dopo il pianto…
Immagine tratta dal web
- La leggerezza dei simili - 24 Maggio 2025
- Essere autentici - 24 Maggio 2025
- La musica nella natura - 24 Maggio 2025