Io sono nessuno, e me ne vanto.
Niente da spartire con Ulisse e tantomeno con il Polifemo di turno, anche perché l’Odissea è una narrazione, che non trova riscontro nella realtà.
Ripeto, sono nessuno e me ne vanto, perché posso dire quello che penso esprimere le mie opinioni, ricevere critiche, ma essendo io nessuno, queste non mi fanno né freddo ne caldo.
Non sono una persona costretta a mentire su palchi ed altri luoghi di visibilità e tantomeno promettere l’inverosimile.
Non sono nemmeno arbitro di quella disfida di Barletta, tra due nani di cartone, che ogni giorno, per scopi elettorali, si offendono per poi conversare amichevolmente, magari ad un meeting.
Essere nessuno è un vantaggio non da poco, perché non si mette in bilico la propria dignità; non si scalcia come somari per raggiungere l’ambita poltrona.
Nella metafora, di cui sono maestro ( perdonate la presunzione ) , siamo difronte ad una commedia talmente deprimente, che i vari Totò, De Filippo, Proietti, Carmelo Bene, si rivoltano nella tomba .
Ebbene sì essere “ nessuno “ è un privilegio.
Immagine tratta dal web
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