Questa è la storia del Signor Savio De Superficis, altrimenti detto Quattrocchi, e non per gli occhiali, che pur portava, ma per sua natura; era infatti sempre attento a guardare il pelo nell’uovo di ciò che aveva attorno, o meglio, di ciò che riteneva più importante tra ciò che aveva attorno.
Così non gli sfuggiva nulla, o quasi… Intanto Laura leggeva il suo romanzo rosa tra fazzoletti e lacrime. Il Signor Quattrocchi arrivava a sera stanco morto e diceva che il tempo non era mai abbastanza; passava tutto il giorno a cercare e studiare e giudicare e poi ancora a cercare, studiare e giudicare…tutto ciò per sentirsi un uomo migliore e per rendere più perfetta la sua vita; intanto Laura leggeva il suo romanzo rosa tra fazzoletti e lacrime.
E più Savio il Quattrocchi non trovava metodi e risposte, più si accaniva a cercare, studiare e giudicare. Intanto Laura, finito il suo romanzo rosa, con la valigia in mano chiudeva per l’ultima volta l’uscio di casa.
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