Il tempo, non aspetta per nessuno

DI GIO LORELEY

Ogni incontro è sempre un rischio, è sempre un muoversi verso meandri di esistenza biunivoca.
Anche in perdita è sempre un guadagnare passi verso la complessa costellazione di sé stessi, poiché siamo ciò che siamo, attraverso l’altro.

Siamo briciole di Penia in cerca dell’infinito, anelli mancanti del cerchio assoluto, diamanti etici puri, incastonati nel tempo e forgiati dal tempo.
Ci è dato dunque di essere anelli di catene e forse solo colui che ha conosciuto veramente il dolore, il dolore del bruco intendo, sa quanto esso, a volte, possa essere annichilente, e quanto pericoloso sia , in certi casi, sostare nel dolore.

Non bisogna permettere all’anima di fermarsi a guardare la propria frammentazione, costeggiando i confini della disgregazione ma sforzarsi di cogliere quel kairos estremamente fertile per la costante ed inevitabile trasformazione personale.

Un incontro da non perdersi è anche l’intrufolarsi nelle opere di coloro che hanno saputo scendere fino in fondo all’anima e contemplarla, scrittori, poeti che non smettono mai di cercare, nel presente-passato-futuro che diventa istante, interrogandosi sull’uomo, in perenne viaggio nel dramma, nel tentativo di trovare una risposta alla propria, individuale, incondivisibile esistenza.
Il Tempo non aspetta per Nessuno.

Immagine tratta da PixabayPubblicità

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