Il valore delle parole

DI MARCO ZUANETTI

Fino a quando la parola sta nella vita che osa ?

Le parole possono essere tante cose:
parole di verità. O. Di menzogna.

Parole che accendono o che spengono. Di #assoluzione. E Di condanna. Parole che vivificano o che uccidono.

#Parole che aprono. O. Chiudono.
Lievi come carezze. O. Pesanti come pietre.

Mai come in questo tempo l’umanità ha parlato:

chiacchiere, giornali, radio e televisione, cellulari, web.

“La parola è il mezzo non unico ma certamente principale della #comunicazione.

Che cosa dobbiamo intendere per comunicazione?

Non voglio fare dell’etimologia, se non per sottolineare che essa ha significato il passaggio da uno a un altro non di parole, ma di cose, per farle diventare “comuni”.
Comunicazione significa fare comunanza di oggetti, proprietà, pensieri, informazioni, esperienze, sentimenti, conoscenze del più vario genere.

Con le parole non solo si comunica, ma anche ci si scomunica.

Non solo si passano #verità, ma anche inganni.
Non solo ci si gratifica l’uno con l’altro, ma ci si denigra anche.

Munifico è colui che è prodigo di doni, doni che possono essere buoni e cattivi, come i doni avvelenati.

Ma il munus che sta nella comunicazione è anche compito, responsabilità.

La società è un insieme di munera reciproci”.

“A tutto questo servono le parole, quando non sono vuote parole”.(cfr. Gustavo Zagrebelsky) .

Teniamo dunque ben fermo questo concetto:

le parole della comunicazione sono anche parole di reciprocità. #Reciprocità di doni. E Di responsabilità.

#cultura#riflessione#osservazioni#parole#liberopensiero

 

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