Immensità

DI LUCIANA IBI

Non è stato facile usare il bisturi come insegnamento, non colpire più a fondo “Chisono”…
Usare, invece, un po’ di misericordia e trarre in salvo il salvabile, senza danneggiarlo ulteriormente…
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IMMENSITÀ

…è ricordare che quando si è piccoli è così faticoso crescere !
Che importa se per farlo devi “rubare” i libri a tuo padre?
Avevo calzini bianchi, capelli ribelli che pettinavo poco e occhi sempre arrossati perché non è facile leggere al buio per non venire scoperti.

Ascolta…
Tu vivevi altrove, io, piccola donna, ero Lara tra le braccia di Jurij.
Tu giocavi a pallone, io vestivo gli abiti neri di Anna camminando sui binari e regalando a Vronskij la morte.
Tu , con gli amici, nuotavi nel fiume vicino a casa, io calpestavo brughiere coperte di neve, accogliendo la maledizione di un tragico amore, l’ultimo soffio lasciato congelare sulle labbra di Heathcliff…
Alla rinfusa, poi, scoprivo ” Menzogna e sortilegio”, la prof di Italiano mi trattò con uno strano rispetto.
Tu eri un ragazzino già popolare tra gli amici , io nascosta tra le pagine di ” Mano armata” vivevo dolori e disinganni.

Forse affrontammo insieme, benché separati da due paesi che non avevano lo stesso nome, il mondo difficile del lavoro. Lo esorcizzai con la potente descrizione di Zola in Germinale.
Io non so se smisi mai di sognare, leggevo Pavese, Silone, tutto quello che trovavo sugli scaffali e poi, non contenta, affrontavo la Biblioteca.
Nei compleanni arrivavano i libri , unici graditi regali.
Sedicenne, in libreria ,fissando negli occhi il commesso, spavalda chiesi ” Tropico del Cancro” e così scoprii, scandaloso, il peccato.

Dentro ho uno sterminato territorio di Parole, non chiedermi spiegazioni, mi salgono in bocca e, la notte camminano silenziose sulla carta.
Mi hanno forgiata , forse annullata, probabilmente ispirata e, comunque, resa attenta all’incontro con tante realtà diverse.
Chissà dove sta il Bene e il Male?
Ho braccia aperte e spine conficcate nel cuore.

Ringrazio il passaggio delle Meteore , il vortice di un Pianeta diverso , il calore della Luce , il brivido insicuro delle Ombre.
Stanca , accetto l’ingenuità di una seconda giovinezza, i pensieri che ancora non invecchiano.
Ti seguo , sempre ,senza dimenticare la bellezza dei Sentimenti , consapevole di saper amare totalmente, senza aggiungere catene , con la saggezza e la capacità di lasciare andare, soffocando la paura.
Riconoscermi Donna è immenso.
Continuerò ad amare per questo.
Che importa se mi ritorneranno le briciole ?
Sotto la macina torneranno polvere per infarinare il pane…potrò sempre offrirlo in redenzione.

Come quella poesia nell’ultima pagina di “Niente e così sia”, così cruda, vera..
Me lo portasti dalla Sicilia quel libro.
Tra le braccia stringevo nostro Figlio.
Tu, lontano , inconsapevole dei nostri vent’anni, non sapevi che come l’Oriana, avrei voluto indossare le Ali…
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Vengo da lontano, come tutti quelli che hanno molto vissuto, amato, odiato, pianto e , Perdonato.
Forse non il Mondo, ma quello strano Universo dai molteplici Nomi che inchioda alla croce le Umane Passioni .

Immagine tratta dal web

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