Imparare a vivere senza catene ⋆ lo scrigno di pandora

DI FRANCO FRONZOLI

Solo gli inquieti sanno com’è difficile sopravvivere alla tempesta e non poter vivere senza.

Questa è una frase che viene citata nel film “ Cime tempestose “, il romanzo di Emily Brontë.

Pensandoci bene non’è un ossimoro, una contraddizione, ma una realtà che pone delle riflessioni.

Mi sento un inquieto, perché ho saputo sopravvivere alle tempeste, ai temporali, tanto da farci abitudine ed avere sempre la forza di combattere, di essere pronto a resistere alle avversità.

Eccessiva l’ultima strofa “ non poter vivere senza”, magari si potesse vivere senza, ma la vita ti può cogliere di sorpresa proprio quando ti ritieni indenne da aggressioni, da difficoltà complesse.

È invece importante, indispensabile vivere senza catene, nella più ampia libertà individuale, senza condizionamenti, senza sudditanza, senza schiavitù morale e psicologica.

Sappiamo quanto possono influenzare le notizie che ci vengono propinate dai media, quante vicende tristi e dolorose ci vengono proiettate nella nostra mente tanto da invadere il nostro cuore.

Dobbiamo abituarci a sopravvivere alle tempeste, ai temporali e godere ogni spicchio di luce solare, non disperdere mai le emozioni; la vita non ha pause, cammina sempre e non ci avverte mai che cosa ci troveremo difronte.

Siamo in balia delle onde, come si sul dire in certi casi, ecco perché bisogna sapere nuotare, resistere agli urti, cercare di non essere sbattuti sugli scogli.

La società non è benevola, spesso complica le cose, le rende difficili, ci pone davanti ad interrogativi non facili da gestire, da interpretare.

Abituiamoci alla pioggia, consapevoli che ogni tanto, quando smette ci viene regalato un arcobaleno; non disperdiamo i suoi colori.

Nonostante tutto, abbiamo tutte le risorse per combattere anche le più aspre avversità, dobbiamo solo credere alla nostra forza alla nostra capacità di venir fuori dalle ombre della vita.