Siamo tutti precari in qualche cosa. Il precariato non esiste solo nel lavoro che è già preoccupante di per sé.
Siamo precari in tutto, soprattutto nelle decisioni, siamo titubanti, incerti, mai risoluti, nell’affrontare le situazioni.
Corriamo senza sapere dove andiamo e se la strada intrapresa è quella giusta.
Siamo subissati dalla frenesia che appanna il cervello, lo rende inerte, non in grado di affrontare la realtà.
Questo è quello che appare anche se ci sono molti che credono di essere iperattivi, i primi della classe, dei superman di periferia.
Poi ci sono coloro che si ritengono indispensabili, quelli che: senza loro la macchina sociale si inceppa, che le loro capacità intellettive sono superiori a tutto ed a tutti, quelli utili ma non indispensabili, al contrario di ciò che ritengono.
Credetemi, sono questi ultimi, a rappresentare una piaga per la società, sì, proprio chi si ritiene infallibile o presume di esserlo, spesso si rivelano esseri di boria, di supponenza.
Forse è meglio essere precari con degli spazi di recupero, camminare rasoterra e non sollevati di qualche centimetro.
Manca la consapevolezza la pur minima percentuale di umiltà, corrosi dall’ invidia, dal voler essere e non vivere…
Siamo assoggettati alla paura di fallire senza sapere che, quella paura, è già un fallimento.
Ecco perché è indispensabile la fratellanza, l’aiuto reciproco, il sacrificio comune.
Guardare avanti a testa alta e non abbassare la testa per non vedere quello che ci aspetta.
Coraggio e dignità, due valori che, nonostante tutto, possono fare la differenza…
Immagine tratta dal web
- Affido alle nuvole - 20 Aprile 2024
- Ti attendo - 20 Aprile 2024
- Foglie d’alloro - 20 Aprile 2024